Raggiunto
l'obiettivo dell'inizio dei lavori della Chiesa, a giorni la
celebrazione del centenario della nascita di Antonio Altamura, la
definizione di un più corretto sistema di raccolta dei rifiuti e la
presentazione di suggerimenti per la sistemazione della
piazza.
Quando
mi sono incamminato in questo tentativo di recupero del Poggio delle
Mortelle ,della sua Chiesa, dei suoi luoghi, dei suoi personaggi
illustri, in apparenza semplice ma molto faticoso per l'inevitabile
impatto con la macchina burocratica fatta di lacci e lacciuoli a
tutti i livelli che non favoriscono di certo la volontà di quanti
con l'unico interesse di salvaguardare il bene comune, ero ben
consapevole di dover fare i conti con una macchina amministrativa
dove è sempre impossibile trovare chi si assuma le proprie
responsabilità in relazione alle mansioni e/o incarichi ricoperti.
Ma
la volontà di quanti operano come me fuori dai giochi, fuori da
qualsiasi interesse, lontano da qualsiasi volontà di ritorno
personale , anche se appare di questi tempi poco credibile, pur messa
a dura prova riesce quasi sempre a raggiungere gli obiettivi anche se
inevitabilmente ingoiando bocconi amari.
Quando
cominciai ad entrare attraverso il mio Blog di nicchia negli schermi
dei p.c. di amici e poi degli amici degli amici e poi ancora di
conoscenti e simpatizzanti, (circa 30.000 contatti)
l'obiettivo principale fu quello di ridare dignità ad un territorio
che nella storia della città ha avuto un ruolo non secondario, di
risvegliare la memoria storica e culturale senza la quale ogni
tentativo di recupero rimane fine a se stesso.
La
riapertura della Chiesa parrocchiale dopo la voragine, ritenni che
fosse la prima azione da perseguire e, fortunatamente, sul cammino
incontrai un amico di vecchia data come Ezio
Aliperti che con la sua
associazione Futura ha dato maggiore concretezza ad un'azione non
semplice ma che oggi faticosamente sembra realizzarsi.
La
convinzione comune è stata ed è che solo la riscoperta e la
valorizzazione dell'anima di Napoli, i suoi quartieri spagnoli, il
centro antico tutti intrisi di storia, di arte, cultura, degli uomini
che hanno difeso ciò che era possibile difendere del patrimonio
culturale, si potrà giungere ad un effettivo riscatto di una città
per troppo tempo preda di saccheggiatori e sfruttatori dalle mani
lunghe sulla città.
L'inizio
dei lavori il giorno successivo alla scelta dell'impresa e alla
nomina del direttore dei lavori è stata una buona giornata o come
direbbe il bravo rapper napoletano Rocco Hunt Nu juorno buono, sì una
buona giornata che ha ridato speranza a quanti tengono non solo alla
riapertura della Chiesa per lo svolgimento della liturgia ma anche
per il recupero di un punto di aggregazione per bambini, giovani e
anziani.
Ora
con l'inizio dei lavori - colgo ancora una volta l'occasione per
ringraziare l'Arch.Salvatore
Russo del
Provveditorato alle Opere Pubbliche che ha messo fine alla lungaggine
amministrativa concretizzando il progetto - diamo
corso ad un altro degli obiettivi che ci siamo dati non meno
importante come dicevo all'inizio per il recupero della memoria
storica e culturale conferendo il giusto tributo a quanti personaggi
illustri del mondo dell'arte,della cultura, della politica sono nati
e/o vissuti nella zona del Poggio delle Mortelle dando un contributo
alla crescita culturale della città e che fino ad oggi non si è
ritenuto onorare e indicare alla città come figli illustri di Napoli.
Per non curanza? Per
ignoranza? Per distrazione degli assessori alla Cultura fin'ora
succedutisi
e di una classe intellettuale
dormiente a fasi alterne?
Antonio Altamura |
Il
prossimo 18
Settembre, in piazza San Carlo alle Mortelle celebreremo il
centenario della nascita di Antonio
Altamura scrittore e
letterato che con le sue circa
centoquaranta pubblicazioni
ha dato un contributo determinante allo
studio della letteratura medievale, di
quella umanistica
meridionale, della filologia e principalmente della lingua
napoletana, scoprendo una
lapide sulla facciata del palazzo contiguo alla Chiesa dove
c'è la casa dove è nato e vissuto a lungo lo scrittore,
casa
che ha segnàto fino alla maturità la sua storia personale, intrecciando la
propria vita con quella di personaggi famosi e meno noti, tutti
parimenti portatori di quell’anima di Napoli, che ha ispirato ed ha
contribuito alla creazione di tutta la sua opera letteraria.
Tornerò
presto sui dettagli della cerimonia del prossimo 18 Settembre certo
che nessuno dei residenti del quartiere,amici, conoscenti ed
esponenti della cultura, farà mancare la propria presenza.
Enrico Avallone
RispondiEliminaio ci saró
Marta Arancione
RispondiEliminaChe meraviglia questo posto....appena si può tutti a visitarlo
ora è in condizioni pietose, speriamo di restituirgli un minimo di dignità se ciascuno farà la sua parte come promesso
EliminaMarta Arancione
RispondiEliminaTu lo sai..cosa penso..e quanto sia importante avere persone come te
pensiero reciproco
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