sabato 29 giugno 2013

Auguri di buona vita Paolo

Sono trascorsi quasi sette mesi da quando Paolo ha voluto rendere pubblica la sua malattia, comunicarla a quella comunità allargata, dispersa un po’ ovunque ed a quella che ancora vive come lui in zona (artt. 1 e 3.12. 2012) attraverso questo Blog.

eccomiiiii...finalmente preparazione bagaglio....domani finalmenteeee il mio progetto si realizzaaa........work in progresss.preparazione festa ...e intanto cominciamo a goderci un po' di mare...qualsiasi sia il tempooooooooo...lo scorso inverno quando e' iniziato il mio percorso ho fatto e visualizzato tante cose....e tra queste c'era Nerano...si e' realizzata.....percio' amici miei...anche quando passate periodi non troppo buoni...non smettete mai di progettare e programmare cose belle della vostra vita...fidatevi...superata la perturbazione...tutto si realizza.....domani si parteeeee e vi porto con me....notte amiciiiiiiiiiii

Chi lo segue attraverso la rete ha avuto già modo di misurare il polso della sua crescente energia e gioia di vivere  che proprio in questi giorni ha toccato punte massime ed oggi il culmine festeggiando  Paolo il suo 45° compleanno.

Proprio oggi finisce il ciclo di pillole e pillolette che io amo definire i miei dolci,le mie pietanze messe con cura a tavola da mia madre proprio come veri e propri alimenti da gustare e a metà Luglio ci sarà la verifica scientifica che a qualsiasi risultato porterà, mi troverà sempre sereno e felice”

Paolo in questi mesi è andato avanti come un bulldozer, superando anche la difficile prova della perdita del padre avvenuta lo scorso dicembre, lavorando e andando avanti con la terapia e le verifiche mediche 

“Se non avessi avuto il supporto della mia famiglia anche dopo che è finito mio padre, non so come avrei fatto. Vedo mia madre che nonostante la perdita del marito ha una forza incredibile; il mio stare bene fa stare bene anche lei”


“In questi mesi trascorsi ho raccolto grandi soddisfazioni, la cura la sto gestendo con un lavoro di squadra, non come una cosa negativa; la squadra sono io, il male e i medici e poi c’è il direttore della squadra che è Dio. Lui si è messo a mia disposizione, non ho mai chiesto nulla, io sin da fanciullo ho messo la mia vita a disposizione degli altri, ora in questo caso è Lui che si è messo a mia disposizione. Il male non mi ucciderà, l’ho sempre pensato. Sin dal primo istante ho accolto questo evento, dopo le prime paure, l’ ho accettato e devo dire che questa sofferenza mi sta dando grandi soddisfazioni. 
Bisogna affidarsi a Lui.
 Questa mazzata che la vita mi ha riservato mi ha reso più nuovo, più determinato, più forte, non sono stato mai così forte.
Quelle qualità che avevo, con questa esperienza si sono come amplificate, è venuto fuori il meglio di me.”

Parli sempre del presente, del vivere al meglio il quotidiano ma come vedi il futuro?

“Molto bello, molto stimolante, sono pronto ad accettare anche eventuali delusioni che il futuro potrebbe riservarmi. Visualizzo il mio futuro con soddisfazione sempre circondato dall’amore. So che nel momento dovessi inciampare c’è una squadra pronta ad intervenire”

La medicina ha il suo compito, la famiglia importantissima, gli amici?

“I miei amici dopo la fase iniziale durante la quale sono andati letteralmente nel panico, oggi sono certo che saprebbero intervenire e già lo fanno con discrezione, mi osservano, mi sono vicini come anche i miei fratelli. Io sono felice di questo, anche l’essere osservato,anzi lo vedo maggiormente in quelle persone che hanno perso un loro caro, vedono in me quello che avrebbero potuto fare i loro cari per superare le difficoltà, le paure”

Quante volte ti ho ringraziato per le tue “siringhe” di entusiasmo, di ottimismo che spesso comunichi attraverso la rete. Ma quei messaggi sono per gli altri o per te stesso?

“Se la gioia viene condivisa non ci si perde nelle angosce ed arricchisce le persone; è uno scambio di energia positiva che aiuta tutti . Ho sentito dal primo momento che mi veniva comunicato di utilizzare la mia esperienza per gli altri, mettere a disposizione la mia sofferenza per essere d’aiuto agli altri”


Buon compleanno Paolo e anche buon onomastico, auguri di buona vita.

lunedì 24 giugno 2013

Napoli Urban Blog per la Chiesa di San Carlo alle Mortelle

San Carlo alle Mortelle: dopo 4 anni ancora chiusa


Giovanni Porzio

Oggi, festività di San Giovanni Battista, mi fa particolarmente piacere ricordare un Giovanni illustre del quartiere, Giovanni Porzio (Portici, 6.10.1873-Napoli 22.9.1962), politico e grande avvocato napoletano.

Abitava al Corso Vittorio Emanuele, nel tratto che va dalle scale di vico San Carlo alle Mortelle a via San Nicola da Tolentino.

Gran gentiluomo e avvocato di fama, senatore per sei legislature con incarichi di Governo con Nitti e Giolitti.


Ho scelto questo scritto, publicandone uno stralcio, dell’ecclettico scrittore,giornalista e pittore Guglielmo Peirce (Napoli,20.4.1909-24.11.1958) che credo ne delinei bene la grande personalità.



“don” Giovanni difensore di Napoli
di Guglielmo Peirce

E non volete baciare le mani ad un uomo come Porzio, il quale, quando qualche anno fa fu nominato Vice Presidente del Consiglio vendette da un giorno all’altro quelle poche azioni industriali che in tant’ anni di lavoro era riuscito a possedere?
Non volete venerare come una figura patetica,esemplare,rara,rarissima, questo liberale, questo uomo che, nell’Italia attuale, vi fa toccare con mano Spaventa, Minghetti, Cavour,Giolitti? Il signore con il pizzetto bianco, giacca nera e pantaloni a righe, a fianco del quale sedevo quella piovosa domenica romana, era il nostro “don” Giovanni, il nostro Porzio napoletano, oppure un eroe del Risorgimento? Uno di quegli uomini che fecero l’Italia laica,libera ed unita? E non vi volete buttare in ginocchio?
Parlare un’ora con Porzio equivale a “vedere” come su uno schermo magico, quasi toccandoli per mano, cinquanta anni di storia d’Italia: Discorrendo con lui vi passano davanti agli occhi un po’ tutti: da Giolitti a Salandra, da Luca Cortese a D’Annunzio.
E processi celebri,inchieste,scandali dell’Italia di allora: decine e decine di lustri carichi di avvenimenti:sessant’anni di professione forense. “Ma in sessant’anni”, vi dice Porzio,con la sua bella voce dall’accento napoletano, “non ho mai fatto una causa contro lo Stato italiano .
Ho sempre difeso i poveri. Ho sostenuto solo questioni di diritto, di psichiatria; non ho mai preso la parola contro gli ordinamenti dello Stato”. Resto stupito : mi sembra di udire la voce di un altro secolo.
C’è qui tutto Porzio; il napoletano Porzio.
Quando vinceva le cause celebri nella vecchia Corte d’Assise di Napoli,a San Domenico Maggiore, la folla, rompendo i cordoni dei carabinieri in divisa blu, staccava i cavalli della sua carrozza e lo portava a casa, al corso Vittorio Emanuele, trascinando il landau a braccia, come si faceva per la Malibran o come si fece per Caruso.. Gli entusiasti si arrampicavano per la salita di via Salvator Rosa di corsa, meglio dei suoi cavalli. Arrivavano trafelati ma felici….

(Cento di questi giorni!...Calendario napoletano di prose,poesie e folklore-coordinato da Antonio Altamura,1976)



domenica 23 giugno 2013

Quasi quattro anni

Fra tre mesi  esatti, il 23 Settembre prossimo, saranno trascorsi

            4 anni

dalla voragine apertasi in San Carlo alle Mortelle con il cedimento di buona parte del prezioso pavimento (1700) della Chiesa e la relativa chiusura della stessa.

Lungaggini burocratiche e solite inefficienze degli uffici non consentono ancora l’avvio dei lavori di consolidamento statico e la riapertura della Chiesa nonostante lo stanziamento delle risorse necessarie.

Non è dato conoscere tempi certi se non un prossimamente che dovrebbe mortificare chi ha responsabilità  e quanti abituati al solito scaricabarile.

Con  l’occasione pongo all’attenzione dei lettori un video trovato in rete girato alla fine dello scorso anno dalla   davijune’s channel che nel presentare il proprio lavoro commenta” The church of San Carlo alle Mortelle wears a raiment of green netting and looks over rows of trash bins, a couple of small stores, and a battered shrine. I found this piazzetta hauntingly beautiful, As it turns out, the armchair in front of the church is a great metaphor for the eternal rest that is the subject of Gabriel Faure's sublime Requiem. The musical excerpt featured here("In Paradisum") is just amazing.”

E' stato ripreso anche un angolo della Chiesa dove s'era provvisoriamente sistemato un uomo che aveva arredato la sua casa  anche con una poltrona che ha colpito particolarmente l'autore del filmato.


Vale la pena vederlo e gustare  la meravigliosa musica di sottofondo immaginando di stare seduti su quella poltrona aspettando Settembre per l’anniversario della vergogna.

martedì 11 giugno 2013

Vincenzo Russo, 11.6.1904-11.6.2013





   I' te vurria vasà
(1900 – V. Russo –E. Di Capua)


Ah! Che bell'aria fresca...
Ch'addore 'e malvarosa...
E tu durmenno staje,
'ncopp'a sti ffronne 'e rosa!
'O sole, a poco a poco,                      
(Napoli 18,Marzo 1876-Napoli,11Giugno 1904)

pe' stu ciardino sponta...
 'o viento passa e vasa
stu ricciulillo 'nfronte!
I' te vurría vasá...
I' te vurría vasá...
ma 'o core nun mm''o ddice
'e te scetá...
'e te scetá!...
I' mme vurría addurmí...
I' mme vurría addurmí...
vicino ô sciato tujo,
n'ora pur'i'...
n'ora pur'i'!...
Tu duorme oje Rosa mia...
e duorme a suonno chino,
mentr'io guardo, 'ncantato,
stu musso curallino...
E chesti ccarne fresche,
e chesti ttrezze nere,
mme mettono, 'int''o core,
mille male penziere!
I' te vurría vasá...
............................
Sento stu core tujo
ca sbatte comm'a ll'onne!
Durmenno, angelo mio,
chisà tu a chi te suonne...
'A gelusia turmenta
stu core mio malato:
Te suonne a me?...Dimméllo!
O pure suonne a n'ato?
I' te vurría vasá...