Oggi, festività di San Giovanni Battista, mi fa particolarmente piacere
ricordare un Giovanni illustre del quartiere, Giovanni Porzio (Portici,
6.10.1873-Napoli 22.9.1962), politico e grande avvocato napoletano.
Abitava al Corso Vittorio Emanuele, nel tratto che va dalle scale di vico
San Carlo alle Mortelle a via San Nicola da Tolentino.
Gran gentiluomo e avvocato di fama, senatore per sei legislature con
incarichi di Governo con Nitti e Giolitti.
Ho scelto questo scritto, publicandone uno stralcio, dell’ecclettico
scrittore,giornalista e pittore Guglielmo Peirce (Napoli,20.4.1909-24.11.1958)
che credo ne delinei bene la grande personalità.
“don” Giovanni difensore di Napoli
di Guglielmo Peirce
…E non volete baciare le mani ad un uomo
come Porzio, il quale, quando qualche anno fa fu nominato Vice Presidente del
Consiglio vendette da un giorno all’altro quelle poche azioni industriali che
in tant’ anni di lavoro era riuscito a possedere?
Non
volete venerare come una figura patetica,esemplare,rara,rarissima, questo
liberale, questo uomo che, nell’Italia attuale, vi fa toccare con mano
Spaventa, Minghetti, Cavour,Giolitti? Il signore con il pizzetto bianco, giacca
nera e pantaloni a righe, a fianco del quale sedevo quella piovosa domenica
romana, era il nostro “don” Giovanni, il nostro Porzio napoletano, oppure un
eroe del Risorgimento? Uno di quegli uomini che fecero l’Italia laica,libera ed
unita? E non vi volete buttare in ginocchio?
…Parlare un’ora con Porzio equivale a
“vedere” come su uno schermo magico, quasi toccandoli per mano, cinquanta anni
di storia d’Italia: Discorrendo con lui vi passano davanti agli occhi un po’
tutti: da Giolitti a Salandra, da Luca Cortese a D’Annunzio.
E
processi celebri,inchieste,scandali dell’Italia di allora: decine e decine di
lustri carichi di avvenimenti:sessant’anni di professione forense. “Ma in
sessant’anni”, vi dice Porzio,con la sua bella voce dall’accento napoletano,
“non ho mai fatto una causa contro lo Stato italiano .
Ho
sempre difeso i poveri. Ho sostenuto solo questioni di diritto, di psichiatria;
non ho mai preso la parola contro gli ordinamenti dello Stato”. Resto stupito :
mi sembra di udire la voce di un altro secolo.
C’è
qui tutto Porzio; il napoletano Porzio.
Quando
vinceva le cause celebri nella vecchia Corte d’Assise di Napoli,a San Domenico
Maggiore, la folla, rompendo i cordoni dei carabinieri in divisa blu, staccava
i cavalli della sua carrozza e lo portava a casa, al corso Vittorio Emanuele,
trascinando il landau a braccia, come si faceva per la Malibran o come si fece
per Caruso.. Gli entusiasti si arrampicavano per la salita di via Salvator Rosa
di corsa, meglio dei suoi cavalli. Arrivavano trafelati ma felici….
(Cento di questi giorni!...Calendario
napoletano di prose,poesie e folklore-coordinato da Antonio Altamura,1976)
Carmen Ruggiero
RispondiEliminaRICORDO BENISSIMO..SONO NATA LA VICINO AL SUO PALAZZO. GIUSTO RICORDO PER UN GRANDE DEL QUARTIERE.