Altri due cari amici hanno voluto esserci in questa carrellata di ricordi che opportunamente mio cugino Nando questa mattina parlando al telefono li ha definiti momenti di tenerezza di tempi irripetibili che ci aiutano a vivere meglio questi giorni di Natale.
Clelia Meo è l'amica che da quando abbiamo intrapreso questo nuovo percorso è stata sempre la voce della rapida comunicazione e partecipazione ai momenti belli e tristi accaduti in questi anni recenti in San Carlo alle Mortelle e mantenendo anche viva la memoria di amici che purtroppo ci hanno lasciati.
Bruno Rippa è l'amico che ci è stato sempre vicino nelle iniziative di questi anni e mi fa piacere ricordare il suo costante impegno per i bambini di Scampia proprio in occasione del Natale e della ormai tradizionale sfilata dei Babbi Natale a piedi e in bicicletta ed anche il grande generoso supporto che da allo Scampia Rugby.
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Sono veramente tanti i ricordi del Natale nel nostro quartiere San Carlo alle Mortelle, infatti è un susseguirsi di immagini che affollano la mia mente..forse perché la maggior parte della mia vita, a differenza di altri, l'ho trascorsa lì ed anche se ora vivo in un altro quartiere, il mio cuore resta ancorato alla magia di quei luoghi.
Tornando indietro con la mente, mi rendo conto che da bambina era una vera festa per i colori, i suoni degli zampognari che aspettavo con ansia, per la semplicità con cui si attendeva la chiusura della scuola per vivere appieno tutto il periodo natalizio...la preparazione dell'albero e del presepe, la richiesta dei vari doni, il ripassare la poesia da recitare e la famosa letterina che postavo sotto al piatto di mio padre con l'eccitazione che solo un bambino può provare.
La magia della notte di Natale, quando dopo la cena della vigilia mi recavo con mia madre in chiesa per accogliere la nascita del Bambino Gesù e posso affermare con certezza, che sicuramente allora si viveva una magia particolare, magia che oggi purtroppo quasi non percepiamo più, forse perché abbiamo dimenticato
il bambino che c'è in ognuno di noi
Buon Natale a tutti!
Clelia
C'ero anch'io.....vi dico che io non c'ero per quanto concerne il mega presepe che ha ricordato Ezio.
C'ero però in altri momenti dei Natali vissuti in quei pezzi di strada del mio quartiere, via Filippo Rega, p.tta San Carlo alle Mortelle ecc.
Ricordo quando da chierichetti ci preparavamo per le celebrazioni natalizie;indossavamo le tonache e le casacche in una stanzetta piccola e disordinata; era un caos ed alla fine non trovavamo le misure giuste. Sembravamo un'armata Brancaleone.Ricordo Gino Cogliandro con tonaca e casacca corte che mi suscitava risate. Ricordo le funzioni liturgiche:la famiglia Stevens sempre in prima fila, austera e composta e con due belle figlie che erano un sogno inarrivabile.
Sull'altare cercavo di mettermi seduto vicino alla balaustra per osservarle e poi uno strumento che era una tavolozza di legno con delle maniglie che si agitavano in un particolare momento della funzione.
Il presepe mi ricorda mio nonno Gennaro. Lui era il custode ed il factotum dell'Istituto Rodino'.....'o cunvitt de' cecatelle (il convitto delle non vedenti, ndr).Ho ancora nelle orecchie la voce della Madre Superiora che lo chiamava da una loggia.....GENNARINOOOOO..... per le riparazioni spicciole e per l'allestimento del presepe e del palcoscenico nel salone dell'Istituto in occasione dello spettacolo natalizio tenuto da 'e cecatelle per i benefattori del convitto.
Il nonno mi portava con sé ed io facevo 'o guaglione (l'aiutante ,ndr) e mentre lui lavorava,io mi godevo la vista del palcoscenico e del magnifico presepe.
Bruno