Una buona notizia per un grande patrimonio dell’umanità con i suoi circa 2.500.000 visitatori all’anno, dopo crolli e discutibili interventi di restauro. La Comunità Europea ha stanziato circa 42 milioni per opere di restauro e di miglioramento dei livelli di sicurezza
Dopo anni di polemiche, crolli e
interventi della Magistratura, finalmente una buona notizia accolta con soddisfazione da quanti privati, associazioni e studiosi da
anni denunciano lo stato di trascuratezza di uno dei siti più importanti del
mondo grazie anche alla sua unicità di museo più grande a cielo aperto.
Lo stanziamento di circa 42 milioni
da parte della Comunità Europea servirà ad effettuare alcune opere di restauro
ed interventi necessari a prevenire nuovi crolli e ad aumentare i livelli di
sicurezza dopo i saccheggi ad opera
della criminalità organizzata che ha approfittato in questi anni della scarsa
attenzione delle Istituzioni nei
confronti anche degli Scavi Archeologici
di Pompei .
Scavi che sono la più grande
testimonianza della vita romana fino all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
e la cui restituzione dell’antica città
di Pompei si deve alla felice intuizione e sensibilità di Carlo
III di Borbone compreso il recupero di
numeroso materiale conservato anche presso il museo archeologico di Napoli.
Questa città coperta per circa sei
metri da tonnellate di ceneri e lapilli ha lasciato il segno di vita di quei
momenti terribili dell’eruzione, conservando intatti cose e persone negli
atteggiamenti in cui sono stati sorpresi dalla tragedia e da un dolore
difficilmente immaginabile.
Una vera e propria fotografia,
un’istantanea che ha dato la possibilità agli studiosi di comprendere usi, costumi e anche l’arte di quei tempi .
Un patrimonio unico sotto al cielo e
ai piedi di questo gigante dal cratere di circa 500 metri ed un’altezza di 1500, tra i vulcani considerato uno dei più
pericolosi al mondo e che dall’ultima eruzione del 1944 è piombato in un
preoccupante silenzio certamente non per gli studiosi e quanti sono addetti al
suo monitoraggio costante e continuo con sofisticate strumentazioni che ne
rilevano i più impercettibili movimenti.
Scuola napoletana del XIX sec. "Scorcio di Napoli con lo sfondo del Vesuvio" |
Le recenti dichiarazioni dello
studioso Flavio Dobran della New York University hanno creato non poco allarmismo per le sue
previsioni catastrofiche che anche in assenza di un piano complessivo di
evacuazione che vada oltre la zona rossa ed anche in presenza di uno sviluppo urbanistico eccessivo delle zone vicine al vulcano non può far certamente presagire nulla di buono .
Fortunatamente l’attività
dell’Osservatorio Vesuviano con il monitoraggio continuo della sismicità,delle emissioni di gas dal
suolo, della elaborazione automatica dei dati alla costante attenzione dei
ricercatori, sono la dose minima necessaria di tranquillità per una eventuale
previsione delle possibili criticità.
La testimonianza di questo immenso
museo all’aria aperta che sono gli Scavi Archeologici di Pompei siano di monito a quanti nelle Istituzioni
sono preposti non solo alla salvaguardia di quanto accaduto ma anche di quanto
potrebbe accadere.
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