giovedì 27 febbraio 2014

Sabato 1 Marzo a Suor Orsola Benincasa

IL POGGIO DELLE MORTELLE
 
SABATO 1 Marzo 0re 10,15

 
Università degli Studi Suor Orsola Benincasa

Sala degli Angeli

Napoli, via Suor Orsola,10


A cinque mesi dal primo incontro in piazza davanti alla Chiesa di San Carlo chiusa ormai da più di quattro anni, faremo il punto su ciò che è stato fatto per l'avvio dei lavori di ristrutturazione della Chiesa, sulle proposte di riqualificazione della piazza e sul recupero della memoria storica della zona.
 
       Ciascuno faccia la sua parte

sabato 22 febbraio 2014

Ciascuno faccia la sua parte


In occasione  dell'incontro di Settembre  in piazzetta San Carlo alle Mortelle conobbi gli amici dell'Associazione Culturale Sciò Napoli che organizzano passeggiate in città in posti ben noti ma poco conosciuti  ai più sotto il profilo storico e culturale.
Proposi loro di organizzare qualcosa anche per San Carlo alle Mortelle, cosa che realizzarono in tempi brevissimi e ripetuta più volte con successo.
 
Con Ezio Aliperti,Presidente dell'Associazione Napoli Futura chiedemmo ad Angela Catini e Alfonso Pisaniello di tentare qualcosa di simile anche per i Quartieri Spagnoli, per via Speranzella , la parallela  di via Toledo dove i turisti con diffidenza si affacciano per curiosità per poi ridiscenderne subito.
 
Lanciata l'idea e accolta con entusiasmo dagli amici che domani Domenica 23 effettueranno la prima passeggiata tra vicoli e tesori nascosti dell'arte per poi concludere per chi vuole in una tipica trattoria dei quartieri.
 
Iniziative che partono dal basso, dai cittadini, come le iniziative in corso per il quartiere e delle quali daremo conto nel corso dell'incontro di Sabato prossimo a Suor Orsola Benincasa.
 
L'Arch.Salvatore Russo del Provveditorato alle Opere Pubbliche, responsabiole del Progetto riferirà sullo stato della pratica e l'inizio dei lavori per la ristrutturazione della Chiesa.
L'Arch. Gianni Vigilante proporrà una ipotesi di sistemazione della piazza e l'Assessore alla Cultura Nino Daniele che segue con particolare interesse il tema del recupero della memoria storica e culturale della zona ci informerà anche sulle iniziative per celebrare il prossimo centenario della nascita dello scrittore e letterato Antonio Altamura per il prossimo Settembre.
Mario  Di Costanzo  si soffermerà sull'importanza della presenza della Chiesa sul territorio e dei danni arrecati dalla chiusura prolungata del luogo di culto e di aggregazione in particolare dei bambini e dei giovani.
Francesco De Notaris sull'attenzione dell'Assise di Palazzo Marigliano sullla valorizzazione del centro antico ed in particolare dei  Quartieri Spagnoli.
 
Sono certo sarà una buona occasione per contribuire tutti alla rinascita della città
 

 

IL POGGIO DELLE MORTELLE
Ristrutturazione della Chiesa di San Carlo
riqualificazione dell’omonima piazza
recupero della memoria storica e culturale della zona
Sabato 1 Marzo 2014 ore 10,15
Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Sala degli Angeli
Napoli,via Suor Orsola,10

                                                             
 
 

 

sabato 15 febbraio 2014

Incontriamoci a Suor Orsola Benincasa

A cinque mesi dal primo incontro in piazza davanti alla Chiesa di San Carlo chiusa ormai da più di quattro anni, faremo il punto su ciò che è stato fatto per l'avvio dei lavori di ristrutturazione della Chiesa, sulle proposte di riqualificazione della piazza e sul recupero della memoria storica della zona.
Su gentile concessione del Rettore dell'Università di Suor Orsola Benincasa Prof.Lucio d'Alessandro ci incontreremo nella splendida Sala degli Angeli nella sede storica dell'antico complesso fondato nel 1864.



IL POGGIO DELLE MORTELLE
 
Ristrutturazione della Chiesa di San Carlo
riqualificazione dell’omonima piazza
recupero della memoria storica e culturale della zona




 
     
                          
      Nino Daniele
Assessore alla Cultura del Comune di Napoli
Francesco De Notaris
Assise di Palazzo Marigliano
Mario di Costanzo
Resp. Formazione socio-politica Diocesi di Napoli
Salvatore Russo
Architetto  Provveditorato Opere Pubbliche
Gianni Vigilante
Architetto
Ezio Aliperti
Presidente Associazione Futura
Antonio Salzano
Blogger-Giornalista
 
Sabato 1 Marzo 2014 ore 10,15
Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Sala degli Angeli
Napoli,via Suor Orsola,10

Blog SanCarloalleMortelle                                     Associazione Futura

domenica 9 febbraio 2014

La ragazza del Petraio

Un racconto di Guglielmo Peirce (Napoli 20.4.1909-Roma 24.11.1958), pittore,giornalista,scrittore
 
Il Petraio è una lunga strada a gradini che dal corso Vittorio Emanuele porta al Vomero. Taglia in due la collina. E' una scalinata solitaria,appartata,incassata fra orti e case di campagna...Le solitarie,riparate,antiche scale del Petraio rappresentavano uno dei rifugi terrestri preferiti da noi ragazzi che marinavamo la scuola. In quello spopolato viottolo di campagna eravamo sicuri di non fare pericolosi incontri di parenti,presidi o professori. Su quei muretti a secco restavano le nostre cartelle ed i nostri libri abbandonati per ore ed ore...
 
Al Petraio una sera (erano passati gli anni) vidi una ragazza stupenda. Scendeva dal Vomero. Invece di prendere la funicolare avevo voluto percorrere quelle scale, perchè probabilmente non avevo i pochi soldi per pagarmi il biglietto. Era un pomeriggio della buona stagione. Non era ancora sera. Laria del Petraio era azzurra, trasparente, attraversata da venature rosa (forse il tramonto lontano).
Sugli alberi di limone e mandarino dei suoi orti si accendevano quà e là dei lampi d'oro:gli ultimi raggi del sole che facevano brillare, accendendole,le foglie ed i frutti...Scendevo veloce,saltando i gradini. Nell'aria della prima sera si sentivano l'odore dei gelsomini,caldo come un fiato, e quello un po' acidulo,ma fresco e notturno,dei mandarini. L'odore delle sere napoletane di primavera. Un odore di Grecia che veniva dal mare.
La ragazza era alla balaustra di un terrazzino;uno di quei terrazzini napoletani ricoperti di pece nera. Era affacciata fra vasi di fiori e di basilico. Il terrazzino si trovava quasi a livello della strada: la casa aveva l'ingresso nell'orto che degradava in basso. Una strana architettura simile ad una scenografia. La casa era tutta dipinta di rosa.
La ragazza mi apparve straordinariamente bella: con capelli neri,lucidi,occhi piccoli a
mandorla:sfavillanti,ombrati da grandi ciglia. Una meraviglia. Mi fermai e scambiei con lei qualche innocente parola, ma lei mi rispose appena: parlava a bassa voce, a monosillabi. Era atterrita, mi disse, dai fratelli, dalla madre e dal padre. Era una di quelle ragazze napoletane tenute segregate da una intera famiglia gelosa..

Ritornai altre volte per quelle scale magiche alla ricerca della mia bella.
Un giorno vi andai sul tardi. Era già buio. Si sentiva nell'aria il mormoriodella sera; il bisbigliare della sera di Napoli: il movimentogià notturno delle foglie;lo stormire lieve degli alberi.
Qualche cosa di misterioso volava per il cielo del Petraio. Forse era il profumo degli alberi e dei fiori.
La ragazza era andata a comprare all'angolo della strada, da un piccolo tabaccaio o droghiere, un "misurino"di petrolio. Forse avevano in casa qualche lume da fare ardere: un voto, il ricordo di un morto, una devozione.
Le presi la mano e facemmo un po' di strada assieme. Oh, appena pochi scalini, Io parlavo;lei taceva. Mi guardava di tanto in tanto, di sfuggita. Era timidissima....Restammo a guardarci negli occhi e a tenerci per mano. Aveva una manina piccola, qua e là rugosa: faceva evidentemente le faccende di casa come tutte le ragazze di Napoli. Volevo convincerla,nonostante il mio cognome scorbutico, che ero anch'io, come lei, napoletano. Ad un certo punto, accennai sottovoce, per rompere il nostro silenzio, una canzone antica, che cantava mia madre quando era giovane: Uocchie ch'arraggiunate senza parlà ..e guardavo i suoi occhi lucidi e neri.
Dopo quella sera non ci vedemmo più. Non la fecero più uscire di casa. M io ugualmente andavo al Petraio. Ero restato incatenato a quel balconcino, a quella casetta rosa, a quelle pienticelle di basilico, a quella ignota fanciulla. Qualche volta una manina bianca (la sua) mi salutava nascosta tra le "persiane". La manina (aveva, ricordo, un anelluccio d'oro di bambina: forse l'anelluccio della cresima) sbatteva come le ali di una colomba e poi si ritraeva. Era il suo volo della sera. Brve ed amaro volo....
Poi partii e non tornai più a Napoli. E non tornai più al Petraio.
Ma io ti ho sempre pensato, ignota fanciulla del Petraio. E nella memoria mi è restata quella tua manina bianca, un po' ruvida, con l'anellino della cresima, che mi salutava tra le persiane socchiuse.
Ho sempre pensato a te ed al Petraio con i suoi orti, i suoi giardini, i suoi terrazzini di pece e l'aria dolce, odorosa di gelsomini e di mandarini...
 
(da Bentornato, Amore!.. Pagine di letteratura napoletana raccolte da A. Altamura- SEN Ed.-1978)