venerdì 31 gennaio 2014

Antonio Altamura e l'anima di Napoli



Con vivo piacere ho accolto la proposta di ricordare lo scrittore Antonio Altamura in occasione del Centenario della nascita che cadrà il prossimo 18 Settembre.
Sarà per me un’occasione per celebrare degnamente un letterato che tanto ha contribuito alla crescita culturale della città di Napoli con le sue opere e, non ultimo, per ridare prestigio alla zona di San Carlo alle Mortelle che in passato ha rappresentato un valido punto di riferimento culturale della città con i tanti personaggi illustri che vi hanno abitato.
Spero quanto prima di poter comunicare le relative decisioni del Consiglio in merito.
 
Nino Daniele
Assessore alla Cultura del Comune di Napoli

 

Ringrazio l’Assessore Daniele per la buona notizia e per aver onorato l’impegno preso a Settembre scorso nel corso dell’incontro in piazza San Carlo alle Mortelle in occasione dell’anniversario del quarto anno di chiusura della Chiesa.

In quella occasione gli parlai anche della necessità di recuperare la memoria di personaggi della cultura e dell’arte nati e vissuti in zona che hanno contribuito alla crescita culturale della città.

Oggi in occasione dell’anniversario della sua scomparsa, unitamente alle Associazioni culturali che hanno a cuore la riapertura della Chiesa, la riqualificazione della piazza ed il recupero culturale della zona in un quadro più ampio di valorizzazione di tutto il centro antico, sono lieto che il Comune attraverso l’Assessore Daniele ci consentirà di onorare un suo illustre cittadino in occasione del centenario della nascita di Antonio Altamura, nell’anno del Forum Universale delle Culture.

                                                                                                  

Antonio Altamura nasce a Napoli il 18.09.1914, da Attilio ed Aurelia Pinto, nella loro casa ivi ubicata in Piazzetta San Carlo alle Mortelle, n.7 – antico palazzo settecentesco, già luogo di dimora di tanti uomini illustri.
Questa casa segnerà fino alla maturità la sua storia personale, intrecciando la propria vita con quella di personaggi famosi e meno noti, tutti parimenti portatori di quell’anima di Napoli, che ha ispirato ed ha contribuito alla creazione di tutta la sua opera letteraria.
Antonio Altamura è l’ultimo discendente dell’artista Saverio Altamura, pittore e patriota dell’800, che ha fortemente legato il suo nome al risorgimento politico ed artistico dell’Italia (vedi la corrente dei Macchiaioli).
Infatti, il pittore Saverio Altamura, temperamento ribelle alla vecchia accademia artistica e banditore della nuova scuola pittorica, partecipò ai moti rivoluzionari di Napoli, culminati nelle barricate del 1848. Arrestato dai Borboni e condotto nel carcere di S. Maria Apparente con i suoi compagni, che erano Carlo Poerio, Mariano d’Ayala, il Duca di San Donato ed altri, riuscì a scappare – grazie ad un salvacondotto rilasciato dal fratello del re Ferdinando II, il Conte d’Aquila, fuggendo in Toscana. In quella terra, accolto dal Gran Duca di Toscana, uomo mecenate e portatore di idee liberali, consentiva al pittore Saverio Altamura di portare a termine pregevoli dipinti, che lasciava a Firenze, ancora oggi presenti a Palazzo Pitti. Nel settembre del 1860 entrava a Napoli al fianco di Garibaldi, che ritraeva in mirabili dipinti esposti al Museo di S. Martino ed alla Pinacoteca di Capodimonte, di cui all’epoca ne fu tra i promotori.
In quest’ambiente familiare, gravido di storia e di amore per la propria città, Antonio Altamura compiva i suoi studi presso l’Istituto Pontano, fino al conseguimento della maturità classica. Iscritto, poi, alla facoltà di Lettere dell’Università degli studi di Napoli, nel 1937 si laureava. Inizia, così, una carriera di docente di Letteratura Italiana, prima nella scuola superiore e poi nell’Università, in vari atenei (Pavia, Salerno e Napoli).
Costante è stata negli anni la sua frequentazione con altre figure storiche per il mondo culturale napoletano del ‘900, quali il filosofo Benedetto Croce, l’archeologo Amedeo Maiuri, il bibliofilo Fausto Nicolini, ed il prof. Giuseppe Toffanin di cui era allievo e tanti altri.
L’incontro culturale tra l’Altamura ed il dialetto napoletano, che definiva vera e propria “lingua napoletana” – aveva il suo punto più alto nel 1957, con la pubblicazione del Dizionario Dialettale Napoletano – edizioni Fiorentino, opera che con rigore filologico sanciva una definitiva consacrazione scientifica del dialetto napoletano, sempre considerata una lingua minore, ed ingiustamente sottovalutata.
Seguirono altre opere fondamentali per lo studio e l’approfondimento delle origini del dialetto napoletano, quali la “Grammatica Napoletana” ed il “Vocabolario Italiano – Napoletano”, nonchè i “Proverbi Napoletani”, le “Voci di Napoli” e le numerose ‘Nferte, inerenti a temi storici ed aneddoti di vita napoletani.
La produzione letteraria dell’Altamura, non rinnegando le origini con cui si era mosso nelle sue prime opere letterarie e scientifiche riguardanti l’Umanesimo del Mezzogiorno e sulla letteratura medievale e rinascimentale, si arricchiva di opere quali “Ben tornato Amore” lavoro che riproponeva opere legate a celebri temi amorosi, ormai dimenticati della letteratura popolare, spaziando dal ‘300 all’800, dal Petrarca al T. Tasso, da Giulio Cesare Cortese a Gianbattista Vico, da Alessandro Poerio a Salvatore Di Giacomo, fino a Giuseppe Marotta ed Ettore De Mura.
Anche nel voluminoso lavoro “Cento di questi giorni!...” l’Altamura affrontava con certosina pazienza e laboriosità, il difficile compito di compilare un’antologia di poesie e prose napoletane d’ogni tempo, abbinando ogni giorno del calendario, con i nomi dei santi del giorno, attraverso aneddoti presi dal folklore, della prosa e della poesia napoletana.
Così, quasi con cadenza annuale, vedevano la luce opere inedite o dimenticate per secoli nella polvere degli scaffali delle biblioteche di mezza Italia, dove l’Altamura si recava per recuperarle, decifrarle e restaurarle, per poi divulgarle, dopo averne rivisitato la forma con metodica filologica.
Nel corso della sua vita  ha prodotto circa 140 pubblicazioni !
Moriva il 31 gennaio del 1980, lasciando incompiuti tanti progetti di cui aveva già iniziato a costruirne le basi. Napoli perdeva un suo figlio, che nel silenzio del suo studio ha lavorato una vita intera per rendere onore alle sue grandi origini culturali, alla sua lingua ed alla sua storia millenaria, di città o meglio di capitale, non seconda a nessuna.

 

BENEMERENZE :
Laurea in Lettere honoris causa dell’Università di Parigi ;
Socio Ordinario dal 1958 in poi dell’Accademica Pontaniana di Napoli ;
Premio Napoli per la Linguistica e la Dialettologia del 1965 ;
Ispettore Onorario per i beni culturali per la zona di Massalubrense (Na) dal 1968 ;
Premio per l’attività culturale svolta, rilasciato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli anni 1966 e 1970 ;
Il Presidente della Repubblica, con “motu proprio” gli conferisce l’onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana ;
Nel 1976 gli viene conferita la medaglia d’oro per i benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.

lunedì 27 gennaio 2014

Fondazione Mondragone: se ci sei batti un colpo

E' dal mese scorso che rincorro l'ex Commissario della Fondazione Mondragone, Museo del Tessile e dal 2003 anche Museo della moda con ambizioso programma e tanto di comitato scientifico con nomi prestigiosi del settore, per chiedere la disponibilità della sala conferenze del seicentesco palazzo per un nuovo incontro con i cittadini della zona, ricevendone sempre cortesissimi ma inderogabili rifiuti.
 
Fondazione che da mesi non retribuisce i dipendenti che non si sa cosa facciano o più propriamente si può immmaginare cosa non facciano e la Regione che continua a tacere sul presente ed il futuro di una struttura che, se ritenuta inutile farebbe bene a chiudere e destinare il personale in siti più produttivi.
 
Una struttura nel cuore della Napoli antica, indicata come Polo della moda della Regione, che neanche gli abitanti della zona sanno cosa faccia e a cosa serva se non risulta alcuna attività fatta almeno negli aultimi due anni o  programmata.
 
I contribuenti avrebbero diritto di sapere se la Fondazione è uno dei tanti stipendifici con pagamenti a scoppio ritardato oppure è una struttura che vale la pena salvare e farla lavorare ponendola anche  a servizio del territorio.
 
Oggi l'edizione locale di Repubblica ha riportato l'appello dei dipendenti che a giusta ragione reclamano le spettanze ma la Regione che ancora tace, starà reperendo qualche quattrino per ridare un po' d'ossigeno magari fino alle prossime elezioni e poi si vedrà.   

lunedì 20 gennaio 2014

Quattro passi sul Colle delle Mortelle

DOMENICA 26 GENNAIO – ORE 10:30 - NAPOLI

L’associazione culturale “Sciò Napoli” vi invita a fare “quattro passi” sul colle delle Mortelle, che ci porteranno alla scoperta di gioielli dell’arte sacra per molti del tutto sconosciuti, svelando le storie che si celano dietro piazze e strade, di cui spesso si conosce solo il nome … o di cui ci si chiede il perché proprio di quello!...



Partiremo dai gradini San Nicola da Tolentino, dove ci faremo rapire dal suggestivo Santuario dell’Immacolata di Lourdes e, dopo aver “Toccato il cielo con un dito” la strada sarà tutta in discesa alla scoperta della piazzetta di San Carlo alle Mortelle e di piazzetta Mondragone, proseguendo poi fino a Palazzo Serra di Cassano, tappa finale del nostro percorso.

Avremo molto da ammirare e tante storie da raccontare … saremo santi,nobili e rivoluzionari nel breve lasso di tempo di due ore … il tempo giusto per quattro passi con gli amici!

Vi aspettiamo!

Meeting Point: Uscita della funicolare centrale, fermata CORSO VITTORIO EMANUELE

(si prega di arrivare 10 minuti prima)

Durata: due ore circa – La visita di effettuerà al raggiungimento minimo di 5 persone
Le prenotazioni si chiuderanno alle 20:00 del giorno 25-01-2014
La prenotazione è obbligatoria (non vale il "parteciperò" su FACEBOOK)
Info e prenotazioni: 3333370769 - 3487333581 – 3271585555
Mail: info@scionapoli.it
Web :
www.scionapoli.it

sabato 18 gennaio 2014

Ivan Fedele e il teatro insegnato ai bambini

Quel bravo e simpatico attore, che personalmente ho molto apprezzato assieme a Cristiano Di Maio più degli altri nella divertente trasmissione di successo Made in Sud, che è Ivan Fedele ( Ivan & Cristiano) ,da tempo è impegnato nel quartiere con un'associazione culturale dedicata ai bambini.
Un impegno concreto  che altri artisti pur cresciuti nelle viscere di Napoli, una volta raggiunto il successo hanno preferito coltivare unicamente il proprio cammino e quasi sempre andando via dalla città recitando la solita giaculatoria sull'impossibilità di lavorare in una città assente sul piano artistico e culturale.
Ma Ivan Fedele sembra non demordere e attendere che altri facciano e dicano per poi magari dare la propria  disponibilità quando conviene.
Ma avrò occasione di approfondire questo aspetto con Ivan che mi auguro incontrare quanto prima.
E' interessante visitare il sito dell'Associazione http://www.ilregnodioz.it/ che ha sede a pochi passi dalla piazza San Carlo alle Mortelle , in via Filippo Rega,5 per conoscere le numerose attività didattiche.


Il Regno di Oz è un’Associazione culturale dedicata ai bambini.
Attraverso il gioco, la cultura e le arti, diamo vita ad esperienze ricreative attive, al fine di potenziare le capacità espressive dei nostri piccoli ospiti, grazie alla sperimentazione dei diversi linguaggi artistici.
L’Associazione è composta da esperti e professionisti nel campo della didattica, del teatro e delle arti visive e si rivolge a tutti i bambini della scuola dell’infanzia e primaria.
I soci fondatori…
 
Ivan Fedele Presidente ed ideatore dell’Associazione di cui cura anche i programmi didattici e i soggetti degli spettacoli. Laureato in Lettere moderne indirizzo spettacolo con tesi di laurea in Teatro, ha realizzato laboratori teatrali per bambini in numerose scuole tra Roma e Napoli. Ha partecipato, in qualità di attore, a “DOMENICA IN”, “MADE IN SUD”, “LABORATORIO ZELIG”.
Giuseppe Di Gennaro Vice-presidente Cura la realizzazione dei programmi didattici e dei soggetti delle rappresentazioni teatrali firmate dall’Associazione. E’ inoltre Responsabile del polo Feste, Eventi ed Animazione. Ha realizzato laboratori teatrali in varie scuole dell’infanzia ed elementari tra Napoli e Roma. Laureato in Lettere Moderne indirizzo spettacolo.           
Simona Della Morte Vice-presidente Ha realizzato laboratori teatrali per bambini in numerose scuole materne ed elementari sia nella città di Roma che in quella di Napoli. Oltre ad eccellere come Maestra di Teatro segue con estrema cura e meticolosità la realizzazione dei magnifici costumi indossati dai bambini durante gli spettacoli. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali.
I nostri Maestri di Teatro…
Il personale de Il Regno di Oz è formato da professionisti del settore, aggiornati periodi-camente attraverso i migliori STAGE nazionali. Ecco i nostri maestri di teatro:
Adriano, Guenda, Sonia, Marco, Rosa, Claudia, Daniele, Aniello, Alessandro, Valeria, Cristiano, Raffaella e tutti gli altri.
 

domenica 5 gennaio 2014

Persa una grande occasione: una riflessione di Bruno Garofalo

Propongo una bella  riflessione trovata in rete, dell'amico Bruno Garofalo, grande uomo di spettacolo,  scenografo e regista apprezzato in Italia e all'estero che tanto ha dato e da al teatro ed al cinema, sull'incontro avuto con Pino Daniele e altri musicisti ed interpreti in occasione delle prove dell'ultimo di una serie di concerti che Daniele ha tenuto a Napoli in questi  giorni.
 
Vissuto in San Carlo alle Mortelle, via Filippo Rega, Bruno Garofalo è entrato a far parte della Compagnia di Eduardo De Filippo ad appena  23 anni ed il suo primo impegno è stato il ripristino della scenografia originale del capolavoro di Eduardo Natale in casa Cupiello e firma la sua prima scenografia con un'altra pietra miliare del grande Eduardo Non ti pago continuando la collaborazione fino al 1980.
Con Eduardo ed il Maestro Nino Rota lancia sulla scena internazionale La nuova Compagnia di Canto Popolare .
Sue scenografie al Maggio Musicale Fiorentino, al Festival dei due Mondi di Spoleto, al Rossini Opera Festival di Pesaro,
Collabora con il Teatro La Scala di Milano, con la Biennale di Venezia, il Festival di Taormina, con il Piccolo Teatro di Milano ed il San Carlo di Napoli.
Oltre alle scenografie di oltre 200 spettacoli per il cinema Woizzek per la regia di Giancarlo Cobelli, La Trastola di Caprioli, Scusate il ritardo di Troisi, Scugnizzi Nanni Loi,Concilio d'amore di Shoereder.
Suoi gli importanti allestimenti di mostre e concerti come Banana Republic di Dalla e De Gregori,Dalla e Morandi e Pino Daniele.
Debutta con la regia teatrale al Festival delle Ville Vesuviane con Sona sona sulla vita di Eleonora Pimmentel Fonseca e poi con le tre edizioni di Novecento Napoletano sulla storia della canzone classica napoletana con tournè in Argentina,Francia,Germania e Giappone.
Per la RAI  sono sue le regie di Novecento Napoletano ,Masaniello,La cantata di Natale sul presepe  Cuciniello con Luca De Filippo, Massimo Ranieri,Lina Sastri, Concetta e Beppe Barra,Lello Arena,etc.


 
Una considerazione a caldo, tanta saudade, un’amarezza profonda per il tempo che passa e che abbiamo perso, tutti……vengo dall’aver assistito alle prove del grande concerto che si conclude stasera, quello di Pino Daniele, al Palapartenope…… Pino per qualche giorno è riuscito a fare quello che un’intera città, un intero popolo, le istituzioni preposte al nostro immenso patrimonio culturale non sono ...mai riusciti a fare….. ho incontrato tanti musicisti, tanti amici, tutto il Neapolitan Pawer, tutti con qualche capello bianco, ma tutti ancora affascinanti, pieni di energia, di voglia di essere, di fare……avremmo potuto essere la New Orleans della musica Napoletana, avremmo dovuto erigere un tempio ed un progetto al quale avrebbe guardato il mondo, per generazioni, ed invece tutti sparsi, tutti ad inventarsi lavoro, vita, quotidianità, mentre il tempo inesorabilmente passava……

Vedere Pino duettare con Bennato, vedere come in pochi gesti d’intesa Zurzolo, intersecava le sue note con Senese, De Piscopo Tony Esposito, e poi, Fausta Vetere, Gragnaniello, la De Sio, La Magna, Amoruso….. e poi ancora Lina Sastri, Cercola, Jermano, Raiz, Onorato, Vitolo, Marangolo…. E tanti, tanti, altri…. Tutti!

Sono andato via, li ho lasciati alle generazioni che ancora non li conoscevano, non li avevano mai visti, sentiti forse, a volte sbrigativamente…… E da domani, di nuovo soli, ognuno per la sua strada…..
 
Che grande Città, che grandi Cuori, che peccato.....
                                                  Bruno Garofalo