martedì 9 agosto 2011

La nostra estate

Leggo i dati di quest'anno sulle vacanze degli italiani, sulle percentuali di quanti partiranno e di quanti rimarranno in città.
Non vorrei scandalizzare nessuno, non mi fa ne' caldo ne' freddo, mi spaventano solo le motivazioni, le paure,i timori che sono dietro queste rinunce ma chi come quelli della mia generazione che il massimo dell'inizio dell'estate era andare tutti a Positano in 500 per comprare i mitici sandali a ragno che solo i bravi maestri artigiani sapevano realizzare nei tempi di una passeggiata sulla spiaggia grande e ritorno.
I più fortunati, quelli che potevano permettersi un affitto in Costiera, caricavano valige e frigorifero su di un Ape e via per tre mesi a Sorrento,a Piano,a Meta, a S.Agnello.
In piazza a fine giugno veniva da Sorrento un uomo alto e magro,a Vulpella, e da solo caricava masserizie di una famiglia del quartiere e poi via alla volta di Sorrento; un'altra Ape del fruttivendolo di piazza Mondragone, Ciccillo, caricava valige e rigorosamente il frigorifero per partire alla volta di Bacoli dove un'altra famiglia aveva affittato casa per Luglio ed Agosto.
E parliamo di famiglie che potevano permettersi di spostarsi in altre località altrimenti per i più c'erano i vari lidi mappatella, dallo scoglione di Marechiaro a Villa Beck, da Bagnoli a Lucrino.
Marechiaro
Molti di noi, senza Vespa o Lambretta, dopo aver raggiunto piazza Vittoria a piedi ed aver preso il 140 ed aver percorso a piedi la discesa Marechiaro, salivano sulle barche di Pasquale o Ciro che con 100 lire assicuravano il percorso di andata e ritorno allo scoglione di Marechiaro dove il mare era il più bello e pulito della città.
Come non ricordare anche gli anni di Villa Lauro, la cui discesa era consentita a chi aveva il permesso rilasciato dal Comandante a chi in tempo ne faceva richiesta.
Per alcuni di noi quel mare fu fatale, gli incontri, le frequentazioni, le amicizie...
Erano le nostre vacanze, le nostre estati, i giorni del divertimento,degli innamoramenti , erano i giorni che aspettavamo tutto l'anno.
Un panino ed un mangiadischi erano il massimo per trascorrere giornate in compagnia di vecchi e nuovi amici ,senza differenze tra chi poteva permettersi un biglietto dell'autobus o il trasporto barca, c'era sempre un amico pronto a farsene carico,in silenzio, perché era la normalità.
Nulla di nostalgico, ma una constatazione certamente si : contava lo star bene assieme anche se scambiandoci solo un panino alla cieca o dividerlo con l'immancabile amico che aveva portato solo le sigarette.