giovedì 28 luglio 2016

Ci siamo ?

E' trascorso del tempo dal giorno della voragine che segnò la chiusura della Chiesa parrocchiale di San Carlo e ne sono trascorsi giorni, settimane, mesi  dall'avvio dei lavori per la ristrutturazione con la benedizione del Card. Crescenzio Sepe al quale l'Architetto Russo, responsabile del progetto per il Provveditorato alle Opere Pubbliche assicurò la conclusione degli stessi entro il mese di Settembre dell'anno successivo.

Un anno, quindi, un anno previsto ma di fatto siamo a 302 giorni di ritardo ad oggi.

Mi auguro ci siano state valide motivazioni che giustifichino un ritardo davvero incomprensibile che sembra, come già ho avuto occasione di dire, non abbiano scosso più di tanto chi dovrebbe preoccuparsene.

Ma chi scrive unitamente agli amici che seguono con interesse ed affetto  attraverso questo Blog l'evolversi dei lavori e con  gli amici dell'Associazione Futura con i quali abbiamo combattuto  le nostre battaglie per sollecitare l'avvio dei lavori, anche se qualcuno sembra non se ne sia accorto, attendiamo tutti la riapertura al culto ed alle attività della comunità della nostra Chiesa che fino a questo momento, almeno per noi, non è dato sapere se è stata indicata una data , questa volta certa, della riapertura anche se si vocifera agli inizi del prossimo mese di Ottobre...del 2016.

Me lo auguro per il bene della Comunità e del territorio, della piazza in particolare in uno stato che risente della mancata presenza di un luogo non solo di culto ma di punto di aggregazione dei giovani in particolare, punto di riferimento essenziale come lo è stato negli anni per tanti di noi, se pure lontani, molto vicini con il cuore e con la mente.

La piazza necessita, come detto altre volte, di un intervento di sistemazione che l'ex Presidente della Municipalità Chiosi assicurò le risorse liquidando così il mio intervento in un Consiglio della stessa Municipalità. 

Risultato: non si è visto nulla e non c'è più il Presidente Chiosi ma io non ho avuto mai dubbi su questa conclusione.

La proposta è pronta e i contatti, quelli  con chi non è abituato a parlare tanto per far prendere aria alla bocca, ci sono stati e in questi giorni la illustrerò brevemente sperando in una conclusione positiva.



martedì 5 luglio 2016

Quartiere in lutto per un vero prete

Don Michele Schiano ci ha lasciato. Il nostro indimenticabile Padre Michele. Incredulità e tanto dolore da stamattina in tutto il nostro quartiere. Abbiamo perso un Padre, un Fratello, un Amico, un grande Uomo, quanti bei ricordi a San Carlo alle Mortelle, la sua amata Parrocchia. Leggo il dolore che esprimono quelli che furono i ragazzi, i giovani, del Suo periodo in mezzo a noi, quei giovani amati, curati, difesi dai pericoli, in un periodo difficile per San Carlo alle mortelle e dintorni. Egli affrontò a viso aperto e con grande coraggio chi stava minacciando la crescita di tanta bella gioventù, fu un vero guerriero e ne uscì vincitore. Fu un grande Pastore ed impedì che il suo gregge si disperdesse. Andò via con rammarico e tristezza, ci voleva bene e gli volemmo bene, andò a prestare la Sua opera in altra Parrocchia, a Simone Martini al Vomero, ed anche li creò una grande aggregazione con i giovani protagonisti in un grande progetto di Amore e Fratellanza. Grazie Padre Michele, che il Signore ti abbia in Gloria.
                                                                                      Costantino Longano
                                                       °°°°°°°°°°°°°°°°°

Ho appreso la notizia pochi minuti fa attraverso Facebook e mi ha colpito il post dell'amico Costantino.

Non l'ho frequentato personalmente ma ci siamo incontrati alcune volte quando era Parroco a San Carlo alle Mortelle ed in particolare quando ebbi necessità di un certificato; parlammo per circa un'ora  ed era affascinato dal mio racconto degli anni dell'impegno religioso e sociale nel periodo del dissenso cattolico, il Concilio, le contestazioni,etc. e quando Parroco era l'indimenticabile amico e fratello Franco Alfarano.

Ci sentivamo raramente, mi faceva piacere chiamarlo anche quando ero lontano da Napoli per lavoro.

Ci siamo incontrati recentemente in occasione della messa per il caro Massimiliano Contessa, era distrutto per la morte di uno dei suoi ragazzi e dopo la celebrazione mi avvicinai a lui per salutarlo e mi abbraccio con un affetto che avvertii fraterno e sincero e ci allontanammo per alcuni minuti durante i quali mi confidò il suo dolore, la sua amarezza come chi aveva subito qualche ingiustizia.

Ecco, mi addolora questo ricordo, mi addolora la sua scomparsa, mi addolora che la Chiesa abbia perso Un vero discepolo del signore...un insegnante di vita per tutti noi... come ha scritto il caro amico Enrico Longano, uno dei suoi ragazzi.

Era un prete, un vero sacerdote, non apparteneva alla categoria dei preti funzionari come li etichetta Papa Francesco quelli che aprono e chiudono le chiese a piacimento come un sacramentificio.

Grazie Michele, stai tranquillo che non racconterò mai tutto quello che mi hai detto quella sera che ti ha offeso e fatto soffrire come uomo e come prete, le meschinità e le mediocrità che hai subito non fanno parte del Regno che meriti.