mercoledì 8 giugno 2011

Richiamo al dovere del Vescovo Bruno Forte

Dalla metà degli anni '60 alla fine dei '70, come già ricordato fin'ora, come del resto in tutte le realtà dell'associazionismo cattolico, anche la comunità di San Carlo alle Mortelle fu protagonista dell'impegno civile oltre che religioso.
Gli incontri con esponenti di area diversa dalla nostra erano non solo frequenti ma fortemente voluti da tutti nella convinzione che soltanto attraverso il dialogo, il confronto con tutte le  culture, senza chiusure preconcette, era possibile costruire un futuro basato su regole e rispetto reciproco.
Tanti di noi, dei nostri amici impegnati anche su fronti diversi hanno preso strade e percorsi differenti ma tutti con un unico obiettivo: il bene comune,senza steccati e senza rigide barriere ideologiche.
Oggi scorrendo la rassegna stampa ho letto un'agenzia ANSA che ancora una volta,ammesso che ce ne fosse bisogno, mi ha dato conferma della coerenza e dello spessore di persone che in qualche modo hanno fatto parte del nostro cammino negli anni dell'impegno, persone che hanno dato un incisivo contributo al dialogo in particolare negli anni successivi al grande Concilio Ecumenico Vaticano II.
Mons. Bruno Forte, per tutti noi Don Bruno, oggi Arcivescovo di Chieti, che in quegli anni con un impegno non comune e con la sua congeniale semplicità, abbiamo avuto sempre al nostro fianco anche nei momenti più difficili delle comunità cristiane, ha preso una netta posizione sui Referendum dichiarando: "'Sono perfettamente d'accordo con il Presidente Napolitano: si deve andare a votare per i referendum perche' la posta in gioco e' il bene comune. L'acqua per esempio e' di tutti e deve essere per tutti''
''I cittadini hanno il dovere di partecipare e di impegnarsi i quesiti referendari sono di non poco conto, dal nucleare al legittimo impedimento. Ma e' soprattutto sull'acqua che va il mio pensiero: e' un bene per tutti e credo che lo Stato debba difendere lo stato sociale''.


Ho apprezzato molto quanto dichiarato da Don Bruno perché mi fa ancora sperare in uomini di Chiesa che con coraggio difendono quel bene comune purtroppo di frequente dimenticato per privilegiare caste che non hanno niente a che fare con i più basilari valori di Fede e di testimonianza cristiana.
Grazie Don Bruno.

1 commento:

  1. bello, mi piace, esiste ancora una Chiesa cui c redere
    Antonio Menna

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