sabato 5 gennaio 2013

I giochi, i bambini, la Befana


I cortili, i vicoli,  i giardinetti del Corso alle dieci del mattino del sei gennaio erano tutti un luccichìo di biciclette ,tricicli,monopattini,carrozzini, bambini vestiti da indiani e cow boys con archi e pistole , segno che la Befana aveva svolto il suo compito.

Il ritrovarsi in cortile, ai giardini pubblici era un atto di normalità perché i luoghi all’aria aperta erano quelli deputati al divertimento,ai giochi ,all’incontro con gli altri bambini per giocare assieme anche solo guardandosi.

Quei luoghi sono ormai regno incontrastato per il parcheggio delle auto,dei motocicli e assolutamente inibiti ai bambini che i loro giochi devono goderseli tra le quattro mura di una stanza tre per tre o magari davanti alla televisione con i videogiochi , senza possibilità di confronto con gli altri.

Anche i vicoli,le piazze dei nostri quartieri, sempre pieni di bambini, dove la strada era lo spazio inesistente al coperto, dove per giocare bastava un gessetto per  la settimana , due sacchetti dell’immondizia per segnare la porta delle due mini squadre di pallone, poche bottiglie per  fare lo slalom con la bicicletta, ‘o carruòciolo ( base di legno su quattro rotelle, sulla quale i ragazzi correvano per le strade in discesa); a proposito di carruòciolo, nei miei anni trascorsi a Verona ,ho conosciuto un campione nazionale di corse su carretti costruiti in maniera meno artigianale ma con la stessa logica al quale ho consigliato di consultarsi con qualche mia vecchia conoscenza sui quartieri di Napoli  per qualche consiglio tecnico…

Neanche più la strada ormai regno delle lamiere con quattro ruote e troppa gente tollerante con  motori e motorini e  non con le grida e la presenza  dei bambini.

Con la riscoperta del lungomare finalmente libero dalle auto e restituito a grandi e piccoli per sane passeggiate a piedi o in bicicletta, si è tornati in strada; via le auto, i motori  ed ai bambini qualche spazio in più per giocare,  più liberi, più occasione di  incontrare altri bambini per giocare fuori dalle quattro mura , non più in stato di isolamento, segno che quando si creano opportunità di utilizzo di spazi prima o poi vengono utilizzati al punto che con le belle giornate non si riesce neanche più a camminare a piedi.

La povera vecchia Befana ancora in uso in qualche parte del Paese è passata in second’ ordine sopraffatta dal più popolare Babbo Natale e alla povera vecchia non  resta  che qualche residuo regalo da consegnare, certa che quanto prima andrà in pensione, Fornero permettendo.

4 commenti:

  1. Non solo mi piace,tutto ciò che fai condivido,apprezzo e ti dico (a modo mio) Grazie Anto " Si nun ce stisse tavesse n'venta!!!!"
    Mimmo Maruccia

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  2. Antonella Carleo
    Bravo Domenico e ancora grazie ad Antonio per le emozioni che ci fa vivere.

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    1. Grazie anche a te cara Antonella delle belle parole di apprezzamento

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