martedì 14 maggio 2013

Dalle parole ai fatti



Di riqualificazione dei quartieri spagnoli e di tutto il territorio che va fino al Corso Vittorio Emanuele, di tanto in tanto se ne parla per enunciazioni o come uno dei tanti sogni del libro dei desideri.

In un contesto generale di mancanza assoluta di risorse e dove ogni iniziativa realizzata appare come un miracolo, c’è chi ritiene che in attesa di tempi migliori valga la pena metterci la faccia e sfidare l’impossibile.

L’Arch. Gaetano Troncone, consigliere comunale e professionista apprezzato, ha indetto attraverso l’Associazione Studio 147 un concorso per la riqualificazione di piazza S.Anna di Palazzo al quale hanno partecipato 85 tra Architetti ed Ingegneri con 31 progetti che resteranno esposti fino al 20 Maggio  al PAN.

Conoscendo la non comune attenzione che l’Arch.Troncone ha in particolare per i quartieri storici della città, qualche mese fa leggendo dell’iniziativa per S.Anna di Palazzo, gli ho rivolto l’invito per un sopralluogo per verificare la possibilità di uno studio per la riqualificazione della piazza San Carlo alle Mortelle ricevendone una promessa di interessamento.

La riqualificazione della zona, che come altre della città, sono un patrimonio storico che non merita il degrado e l’indifferenza delle Amministrazioni che si sono succedute dal dopoguerra, riqualificazione che significa non solo recupero e conservazione della memoria storica di un territorio ma anche migliore vivibilità per chi vi abita e possibile percorso turistico evitando,così, anche l’ulteriore degenerazione ad opera di soggetti che del territorio ne fanno cosa…loro.

Ben vengano le iniziative come quella dell’Arch.Troncone, capaci una volta tanto di unire la politica con le necessità reali dei cittadini nella speranza che i tempi non siano biblici come quelli che interessano i lavori di consolidamento della Chiesa di San Carlo, vittima delle lungaggini  della burocrazia italiana. 

4 commenti:

  1. Di male in peggio !! Piazzetta S.Carlo alle Mortelle, dalla bruttura di file di paletti piazzati in modo illogico per chi osserva la piazza, all'aggiunta di alcuni sarcofaghi e colonnine di granito!?!....all'esterno dei paletti e quindi a restringere ulteriormente la parte carrabile. Perchè? a che scopo? perchè altre spese inutili del comune? ..presto detto, paletti a go-go sarcofaghi e colonnine fatti piazzare ad uso esclusivo e privato da parte di un condomino di palazzo Englen che così facendo può muoversi senza intoppi per lui, nell'uscire e rientrare nel palazzo...avendo lasciato solo questo percorso personale, percorribile alla sua auto: Per il resto, non vi è più spazio che consenta la percorrenza fino a Via F. Rega, non vi è più spazio per consentire il arico e scarico di merci ai commmercianti della zona, non vi è più spazio per il passaggio e la sosta di mezzi di soccorso.... Chi interviene adesso? Chi vuol fare presente a questo signore che dispone di soldi e mezzi del comune di Napoli a suo esclusivo uso e consumo? Venire a vedere per credere..

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    1. Questo che dici,caro Costantino, dimostra,ove mai ci fosse bisogno, il degrado che da anni subiscono alcuni quartieri e le iniziative a soggetto di taluni. I progetti di riqualificazione ovviamente non possono tener conto di interessi personali ed utilità di taluni a scapito dei tanti.
      Quando, come spero, concorderò l'appuntamento con l'Arch.Troncone ti avviserò affinché tu sia presente anche in presenza delle informazioni che tu hai.
      Un abbraccio

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  2. carissimi,credo che il degrado del nostro quartiere è anche dovuto al degrado delle persone, che a vari livelli sociali esprimeil peggio di sè.Questo vale per la sistemazione di paletti e sarcofaghi senza nè logica e nè pianificazione del luogo, ma mi richiamo sopratutto all'invasione di ragazzi adolescenti e non che gravitano all'interno della piazza o per seguire il gioco anche d'azzardo con le macchinette, al gioco delle scommesse e infine per spacciare .Allora io credo che l'intervento per la riqualificazione di un luogo debba partire si da una rifondazione dei minimi concetti di decoro urbano, ma sopratutto da un'azione di coinvolgimento a vario titolo delle persone.Questo ruolo è sempre stato svolto dalla comunità della chiesa di San Carlo alle Mortelle,che però ora non svolge più.Perciò grazie Antonio di esserti preso l'incarico di sensibilizzare chi opera sul territorio, ma crdedo che anche noi dovremmo fare la nostra parte. Valeria Ruocco

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    1. Cara Valeria, condivido e sottoscrivo parolaper parola quanto dici sia da cittadina sul territorio da sempre, sia da valida architetto.
      E' così, la chiusura della Chiesa e la mancanza di un punto di riferimento per i ragazzi, ruolo che come tu giustamente affermi non è più svolto dalla Parrocchia . Mi chiedo cosa si debba fare più oltre che sollecitare gli uffici preposti raccomandandosi a destra e sinistra, pietendo un intervento anche a qualche disponibile Senatrice.
      Ritengo comunque che una riqualificazione del territorio con un minimo di decoro urbano possa comunque essere un buon tentativo di recupero del ..recuperabile.
      "...ma credo che anche noi dovremmo fare la nostra parte". Quanto hai ragione! E questo vale per tutto, forse un po' di più per questo strano popolo di Napoli.

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