domenica 24 agosto 2014

Museo del Napoli allo stadio? No in Chiesa

Sarà il nome di Bartolomeo Picchiatti, colui che volle agli inizi del XVII secolo la bella Chiesa barocca di San Giorgio dei Genovesi in via Medina, ad aver ispirato la brillante idea di realizzare il museo della Società Calcio Napoli nei locali della Chiesa.

Magliette, gagliardetti e cimeli vari saranno oggetto,immagino, di processione di tifosi e simpatizzanti della squadra che ignoreranno certamente di trovarsi nel tempio affrescato da Giacomo Cestaro, i dipinti di Battistello Caracciolo e Andrea da Salerno.

Sono consapevole che sarò oggetto di critiche per aver osato soltanto nominare il santuario del calcio napoletano ma mi chiedo:possibile che la Curia, ovvero il Cardinale Sepe ritenga la location ideale per una destinazione che non ha nulla a che fare con le opere o con la vita della Chiesa locale? Ma non era più logico nell'ambito dello stadio?

Non mi scandalizzo di certo ma un po' amareggiato e, perché no? Anche disgustato nell'apprendere di locali disponibili, inutilizzati e non concessi ad associazioni, a giovani, ad anziani , a punto d'ascolto per immigrati ed emarginati ai quali questa città,in verità, non è che offra molti punti di aggregazione.

La mia apparente ingenuità non mi fa andare oltre la notizia che forse sancisce l'idilliaco rapporto tra la Società Calcio Napoli e la Curia; a Napoli è possibile passare su tutto e tutti ma guai a sfiorare soltanto a parole la squadra e il sig De Laurentis lo sa bene.

Allora va bene il museo e le magliette in esposizione nella chiesa barocca, sta bene a S.E. sta bene a tutti.....a me no!


A dicembre, mese previsto per l'inaugurazione invece del presepe nella chiesa troveremo i pastori del bravo Maestro Ferrigno raffiguranti i giocatori del grande Napoli.

9 commenti:

  1. Antonio Parrella
    Nessuno si mette contro la curia, forse solo in pochi. Tutti figli di Geppetto?

    RispondiElimina
  2. Angela Talu
    Ormai non ci scandalizziamo più e questo è forse un male .La notizia che ci dai rientra in quelle che dovrebbero scuoterci e farci dire NO ,NO .Io ,come te come tanti ,sono sportiva,ma od ogni cosa i suoi limiti e i suoi luoghi,Solo pensare che in una chiesa si espongano cimeli di una squadra mi fa rabbrividire..Ci mancano solo i cori da stadio e poi lo scempio è completo. O tempora o mores !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' ovvio che saranno interessati locali contigui alla Chiesa ma comunque facenti parte di essa ma il punto è capire perchè il responsabile della Curia napoletana si presta a questo scempio.

      Elimina
    2. Angela Talu
      malignità..interessi ?

      Elimina
  3. Gentile Salzano, non conosco quale sia il suo lavoro, nè se lavora, se è disoccupato, nè se è giovane o anziano, nè se è alto o basso. Lei non ama il pallone; non ama il calcio. Lei non vuole bene al Presidente de Laurentiis che tanto si sacrifica per Napoli e per il Napoli. E credo che lei non voglia bene al Vescovo Sepe. Quindi forse lei non è cattolico. Il vescovo Sepe vuole portare i giovani alla Chiesa ed utilizza il pallone. Con il pallone si segna, si vince e noi dobbiamo vincere. Lei vuole il punto di ascolto per gli immigrati. No. I tifosi impareranno anche i cori religiosi nella Chiesa e tutti i napoletani faranno bene se indosseranno la maglietta del Napoli che deve diventare la divisa di noi napoletani. Vorrei vederla con la maglietta, con la divisa, con le scarpette per onorare la squadra, la Città, e per dare una speranza ai giovani. Lei ci dice che il tempio è affrescato. Giusto! Con il caldo è meglio entrare in un posto affrescato che in una sauna. Poi, come lei dice, i locali sono anche contigui in onore di Conte allenatore della nazionale. Quindi lei non si metta sempre di traverso ma si apra al nuovo. Gianni Brera parlava di europalla, dea del pallone. La chiesa può accogliere una dea. Signor Salzano lasci che il tifoso frequenti i templi, compreso quello del calcio. Forse lei è un buon clericale di altri tempi ed è fermo alla chiesa che condannava la modernità. Il mondo ruota intorno al pallone, come la terra intorno al sole. Le sembrerò un tipo strano. Ma , sa, mi metto anche io tra i tanti strani che calcano il terreno degli stadi e delle chiese. Un giorno faranno santi de Laurentiis e Sepe. Forse noi non li meritiamo. Quasi quasi potrebbero andare a fare del bene da un'altra parte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ancora una volta mi tocca rispondere ad un anonimo, cosa che odio per principio in quanto sono stato sempre tra coloro che ci mettono la faccia ma evidentemente questo anonimo mi conosce ed ha pensato bene di scrivere un commento ironico, molto ironico che in verità non mi dispiace.
      Lo pubblicherei anche nella pagina ma non credo sia corretto firmato da un anonimo.Lo riporterò nella pagina Facebook per gli oltre duecento che la seguono.

      Elimina
    2. Antonio,eccomi puntuale per risentirci.Penso d'avere rispetto per tutte le opinioni ma "quann' è tropp'.....è tropp' ".Mò , a parte l'anonimato ed i giudizi gratuiti sulla tua persona...... senza conoscerti,se non è un'idiozia,è di sicuro.....una burla.Parlare di sacrificio e di amore per Napoli da parte di un imprenditore,il cui scopo come tutti gl'imprenditori è il profitto in primis,come De Laurentis è da sognatori,giusto essere sognatori,slegati dalla realtà degli affari o che il mondo giri intorno al pallone,mi sembra una triste e vacua esagerazione che neanche De Laurentis,persona intelligente,gradirebbe.Il pallone è diventato, per ragioni economiche, come " l'albero della cuccagna" che i Borboni elargivano alla plebe per tenersela buona. Senza fare il moralista o il saccente,i valori che rendono credibile ed affidabile un popolo,sono altri..... un pò più seri.E' risaputo,da sempre,che la Chiesa utilizza il gioco e quindi lo sport,nella fattispecie il calcio che è seguitissimo,per strappare dalla strada ed evangelizzare i ragazzi.Mi sembra intelligente e meritorio visto che lo Stato non lo fà,ma utilizzare una chiesa come museo del calcio Napoli,è un pò troppo.Sarebbe meglio sfruttare,con l'aiuto gratuito e volontario di dottori-insegnanti-infermieri-educatori-avvocati-consulenti di organizzazioni cattoliche, le chiese dismesse per aiutare i ns fratelli più sfortunati compresi i migranti dato che lo siamo stati anche noi.Personalmente, ma è un sogno,mi piacerebbe che il card.le Sepe si spendesse un pò meno per il calcio ed un pò più per il RUGBY che ha alla base valori ed una filosofia del gioco più formativi per i ragazzi che s'apprestano a diventare cittadini responsabili del domani.

      Elimina
  4. Antonio Parrella
    Quando leggo queste idiozie davvero mi rendo conto perché il mondo non potrà mai cambiare. Ben venga una chiesa moderna che aiuti i giovani ma se si continua a pensare ai fratelli napoletani e non a quelli che vengono da lontano la missione è fallita in partenza. Cosa voglio dire? Che fare distinzioni di razza, religione, di appartenenze in genere affossa l'uomo e il messaggio di Gesù e di tanti uomini che con la sola forza delle parole hanno cercato e cercano di cambiare il mondo, crudele come un uovo caduto da un dirupo e che non vedrà mai un pulcino o uno spuntino. La vita della gente, non è il pallone, la vita degli uomini (tutti) è la concreta dignità

    RispondiElimina
  5. Giovanni Pirozzi
    Magari nella chiesa si possono vendere le reliquie ricavate dalle magliette dei giocatore ed i fedeli del calcio potranno appendere alle statue di De Laurentis e Sepe gli ex voto per goal segnati.Insomma appare chiaro che l'anonimo non si è ancora ripreso da quando da infante cadde con la testa a terra dal seggiolone.

    RispondiElimina