Non solo scrittori, pittori,santi ed anarchici vissero in quello che in vari testi fu sempre esaltato come luogo della tranquillità, fuori dalla confusione cittadina, immerso nel verde del Poggio delle Mortelle.
Guglielmo Melisurgo, Ingegnere e Architetto, nato a Napoli il 23 Febbraio 1857, lasciò il segno nella storia di Napoli essendo l’unico studioso che si calò nelle viscere della città per ricavarne uno studio meticoloso e particolareggiato che gli consentì di individuare circa cinquemila rifugi nella roccia tufacea raggiungibili con ripidissime rampe di scale.
Percorsi nella città sotterranea che salvarono la vita di migliaia di cittadini durante le incursioni aeree, uno studio fatto senza compenso alcuno durante il periodo trascorso all’Ufficio Tecnico Comunale che Melisurgo volle intraprendere di propria iniziativa e che donò alla città che oggi, dopo vari e significativi interventi, lo pone a disposizione di quanti turisti, giovani, studenti curiosi hanno voglia di conoscere ed ammirare la città nella città.
Dopo i circa diciassette anni al Comune lavorò per altri sette alle dipendenze della Società pel Risanamento di Napoli con la quale collaborò successivamente ancora per alcuni anni.
Cominciò la sua brillante carriera professionale dopo essersi laureato a vent’anni, progettando un elettrodotto che sfruttava la forza idraulica del mulino municipale a Pontecorvo che consentì l’illuminazione della Galleria Principe di Napoli inaugurata nel 1883.
Progettò il prospetto dell’edificio universitario al Rettifilo che vide la luce nel 1908.
Pubblicò nel 1937 il Piano Regolatore di Napoli oltre ad altri innumerevoli studi scientifici.
Di Gugliemo Melisurgo , morto il 3 Agosto del 1943, va sottolineata la grande onestà che lo indusse a lasciare l’incarico all’Ufficio Tecnico del Comune contrariato da varie irregolarità amministrative e la denuncia presentata all’allora Ministro dei LL.PP. Emanuele Gianturco sulle speculazioni tramate sul suo lavoro in occasione della progettazione del prospetto della sede universitaria ad opera di personalità del mondo accademico che fecero apportare modifiche a sua insaputa.
Le sue opere, la sua personalità, il suo grande impegno per la città sono bene illustrate in un opera curata dal nipote Sergio, indimenticato gran signore, colto e appassionato d’ arte, anche lui vissuto per molti anni in S.Carlo alle Mortelle dove ancora abitano la moglie ed un figlio.
Questi profili sono sempre molto interessanti. Grazie. Il libro è ancora in commercio?
RispondiEliminaIl libro mi risulta ancora in vendita.
RispondiEliminaGrazie di seguire il Blog.
Cordialità
Federico Nubile
RispondiEliminaGrazie Antonio, è sempre bello leggere notizie su SanCarlo alle Mortelle.
Luciano Trimarco
RispondiEliminaCaro Antonio,non solo scrittori etc. ma anche navigatori ( mio suocero per esempio )...... Un abbraccio fraterno come sempre