mercoledì 4 aprile 2012

Lo Struscio del Giovedi Santo


L’ultimo rintocco delle campane per un silenzio fino alla notte  tra il Sabato e la Domenica di Pasqua, era il segnale dell’inizio dei giorni della Passione per i Cristiani ed anche per quanti non praticanti si trovavano comunque coinvolti in un clima misto di tristezza e di preparazione alla festa.
Al termine della Liturgia del Giovedì Santo , dopo la simbolica lavanda dei piedi e l’avvio dell’adorazione del Santissimo, presso  uno degli altari laterali addobbato per l’occasione con drappi ,piante, fiori e candele mentre tutt’intorno statue di santi e crocefissi coperti con stoffe color viola.
All’uscita della Chiesa ci si organizzava per scendere giù Toledo dove l’antico rito dello struscio ( che ebbe inizio il 18 Marzo del 1704 al tempo di Re Ferdinando IV) era ormai cominciato con la chiusura della strada che da piazza Carità fino a piazza Trieste e Trento era tutto un fiume di persone che con il rumore delle scarpe strisciate per terra, con il camminare lento per la gran folla, per l’indugiare davanti alle vetrine, davanti alle Chiese dove entrare e compiere il rito dei sepolcri  , sempre in numero dispari, non meno di tre che i più pigri o gli anziani rispettavano entrando ed uscendo dalla Chiesa più vicina tre,cinque,sette volte.
Tutte le Chiese restavano aperte fino alla mezzanotte che negli anni 60/70 era già considerata notte fonda e, quindi, un buon pretesto per la nostra generazione per far saltare le rigidità di orario di rientro in particolare delle ragazze che con la scusa del giro dei sepolcri preferivano frequentare i luoghi abituali per gli incontri con la propria comitiva  o con il proprio ragazzo del momento, il tradizionale  struscio era il rito delle coppie stabili o di quante/i  ancora in stato di libertà e fuori dai gruppi.
Oggi ad ampliare considerevolmente la zona dello struscio con una maxi zona ZTL c’ha pensato il Giggino  Primo  Cittadino , dove non è necessario strusciare  ma soltanto passeggiare e per gli accaniti delle auto solo incazzarsi e maledire il Re Ferdinando IV dei nostri tempi.

‘O STRUSCIO
Giovedì Santo ‘o struscio è nu via vaie:
Tuledo è chiena ‘gente ‘ntulettata,
ca a pede s’hadda fa ‘sta cammenata,
pe mantenè n’usanza antica assaie.
-Mammà, ci andiamo? – Iammo.Ma che faie?
-Vediamo due sepolcri e ‘a passeggiata-
E ‘a signurina afflitta e ‘ncepriata
Cerca ‘o marito can un trova maie.
‘A mamma areto,stanca,pecchè ha visto
Ca st’atu struscio pure se né ghiuto,
senza truvà chill’atu Ggiesucristo,
s’accosta a’figlia:-Titinè,a mammà,
cca cunzumammo scarpe.-l’ho veduto!
E me l’hai detto pure un anno fa!
                                    Raffaele Viviani                   

7 commenti:

  1. Antonio Parrella
    ‎"Oggi ad ampliare considerevolmente la zona dello struscio con una maxi zona ZTL c’ha pensato il Giggino Primo Cittadino , dove non è necessario strusciare ma soltanto passeggiare e per gli accaniti delle auto solo incazzarsi e maledire il Re Ferdinando IV dei nostri tempi." Antonio Salzano questo passaggio è troppo carino, però Giggino è istruito nun è come Nasone!

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    1. Una precisazione sull'ultima riga del tuo commento offenderebbe l'intelligenza e la capacità di comprensione di chi legge

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  2. Jovane Antonio
    per lo struscio era ( o lo è ancora ? ma con i tempi che corrono, non credo) usanza di mettere un vestito nuovo e pavoneggiarsi "strusciando" per il rito dei sepolcri ! specialmente per le giovani donne era un giorno di gran festa : ma oggi tutto è diverso !

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    1. Non so se dire è tristemente diverso...ma sicuramente è diventata una festa pagana. La Pasqua di Resurrezione, di rinascita,di cambiamento, di rinnovamento dell'uomo dovrebbe essere sentita maggiormente oggi...ma sono pensieri del tutto personali

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  3. Jovane Antonio
    caro antonio , oggi tutto è diventato oggetto di festa "pagana" come dici tu : i veri valori , i veri sentimenti che rendono felice lo spirito sembrano essersi volatizzati

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  4. Luciano Trimarco
    Caro Antonio,se mi permetti lascerei da parte il paganesimo che secondo me era portatore di elevata spiritualità e parlerei piuttosto di sfrenato consumismo ed assoluta ignoranza di valori e tradizioni

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    1. Senza alcun dubbio è come dici tu, il termine paganesimo è quello comunemente utilizzato - spesso a torto - per contrapporlo a quello religioso

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