sabato 16 febbraio 2013

Pompei, testimonianza di civiltà e monito per il futuro


Una buona notizia per un grande patrimonio dell’umanità con i suoi  circa 2.500.000 visitatori all’anno, dopo crolli e discutibili interventi di restauro. La Comunità Europea ha stanziato circa 42 milioni per opere di restauro e di miglioramento dei livelli di sicurezza


Dopo anni di polemiche, crolli e interventi della Magistratura, finalmente una buona notizia  accolta con soddisfazione  da quanti privati, associazioni e studiosi da anni denunciano lo stato di trascuratezza di uno dei siti più importanti del mondo grazie anche alla sua unicità di museo più grande a cielo aperto.

Lo stanziamento di circa 42 milioni da parte della Comunità Europea servirà ad effettuare alcune opere di restauro ed interventi necessari a prevenire nuovi crolli e ad aumentare i livelli di sicurezza dopo i saccheggi  ad opera della criminalità organizzata che ha approfittato in questi anni della scarsa attenzione delle Istituzioni  nei confronti  anche degli Scavi Archeologici di Pompei .

Scavi che sono la più grande testimonianza della vita romana fino all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e  la cui restituzione dell’antica città di Pompei  si deve  alla felice intuizione e sensibilità di Carlo III di Borbone compreso   il recupero di numeroso materiale conservato anche presso il museo archeologico di Napoli.
Questa città coperta per circa sei metri da tonnellate di ceneri e lapilli ha lasciato il segno di vita di quei momenti terribili dell’eruzione, conservando intatti cose e persone negli atteggiamenti in cui sono stati sorpresi dalla tragedia e da un dolore difficilmente immaginabile.

Una vera e propria fotografia, un’istantanea che ha dato la possibilità agli studiosi di comprendere  usi, costumi e anche l’arte di quei tempi .
Un patrimonio unico sotto al cielo e ai piedi di questo gigante dal cratere di circa 500 metri ed un’altezza di  1500, tra i vulcani considerato uno dei più pericolosi al mondo e che dall’ultima eruzione del 1944 è piombato in un preoccupante silenzio certamente non per gli studiosi e quanti sono addetti al suo monitoraggio costante e continuo con sofisticate strumentazioni che ne rilevano i più impercettibili movimenti.
Scuola napoletana del XIX sec. "Scorcio di Napoli con lo sfondo del Vesuvio"

Le recenti dichiarazioni dello studioso Flavio Dobran della New York University hanno  creato non poco allarmismo per le sue previsioni catastrofiche che anche in assenza di un piano complessivo di evacuazione che vada oltre la zona rossa ed anche in presenza di uno sviluppo  urbanistico eccessivo  delle zone vicine al vulcano non  può far certamente presagire nulla di buono .
Fortunatamente l’attività dell’Osservatorio Vesuviano con il monitoraggio continuo  della sismicità,delle emissioni di gas dal suolo, della elaborazione automatica dei dati alla costante attenzione dei ricercatori, sono la dose minima necessaria di tranquillità per una eventuale previsione delle possibili criticità.
La testimonianza di questo immenso museo all’aria aperta che sono gli Scavi Archeologici di Pompei  siano di monito a quanti nelle Istituzioni sono preposti non solo alla salvaguardia di quanto accaduto ma anche di quanto potrebbe accadere.

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