lunedì 24 giugno 2013

Giovanni Porzio

Oggi, festività di San Giovanni Battista, mi fa particolarmente piacere ricordare un Giovanni illustre del quartiere, Giovanni Porzio (Portici, 6.10.1873-Napoli 22.9.1962), politico e grande avvocato napoletano.

Abitava al Corso Vittorio Emanuele, nel tratto che va dalle scale di vico San Carlo alle Mortelle a via San Nicola da Tolentino.

Gran gentiluomo e avvocato di fama, senatore per sei legislature con incarichi di Governo con Nitti e Giolitti.


Ho scelto questo scritto, publicandone uno stralcio, dell’ecclettico scrittore,giornalista e pittore Guglielmo Peirce (Napoli,20.4.1909-24.11.1958) che credo ne delinei bene la grande personalità.



“don” Giovanni difensore di Napoli
di Guglielmo Peirce

E non volete baciare le mani ad un uomo come Porzio, il quale, quando qualche anno fa fu nominato Vice Presidente del Consiglio vendette da un giorno all’altro quelle poche azioni industriali che in tant’ anni di lavoro era riuscito a possedere?
Non volete venerare come una figura patetica,esemplare,rara,rarissima, questo liberale, questo uomo che, nell’Italia attuale, vi fa toccare con mano Spaventa, Minghetti, Cavour,Giolitti? Il signore con il pizzetto bianco, giacca nera e pantaloni a righe, a fianco del quale sedevo quella piovosa domenica romana, era il nostro “don” Giovanni, il nostro Porzio napoletano, oppure un eroe del Risorgimento? Uno di quegli uomini che fecero l’Italia laica,libera ed unita? E non vi volete buttare in ginocchio?
Parlare un’ora con Porzio equivale a “vedere” come su uno schermo magico, quasi toccandoli per mano, cinquanta anni di storia d’Italia: Discorrendo con lui vi passano davanti agli occhi un po’ tutti: da Giolitti a Salandra, da Luca Cortese a D’Annunzio.
E processi celebri,inchieste,scandali dell’Italia di allora: decine e decine di lustri carichi di avvenimenti:sessant’anni di professione forense. “Ma in sessant’anni”, vi dice Porzio,con la sua bella voce dall’accento napoletano, “non ho mai fatto una causa contro lo Stato italiano .
Ho sempre difeso i poveri. Ho sostenuto solo questioni di diritto, di psichiatria; non ho mai preso la parola contro gli ordinamenti dello Stato”. Resto stupito : mi sembra di udire la voce di un altro secolo.
C’è qui tutto Porzio; il napoletano Porzio.
Quando vinceva le cause celebri nella vecchia Corte d’Assise di Napoli,a San Domenico Maggiore, la folla, rompendo i cordoni dei carabinieri in divisa blu, staccava i cavalli della sua carrozza e lo portava a casa, al corso Vittorio Emanuele, trascinando il landau a braccia, come si faceva per la Malibran o come si fece per Caruso.. Gli entusiasti si arrampicavano per la salita di via Salvator Rosa di corsa, meglio dei suoi cavalli. Arrivavano trafelati ma felici….

(Cento di questi giorni!...Calendario napoletano di prose,poesie e folklore-coordinato da Antonio Altamura,1976)



1 commento:

  1. Carmen Ruggiero
    RICORDO BENISSIMO..SONO NATA LA VICINO AL SUO PALAZZO. GIUSTO RICORDO PER UN GRANDE DEL QUARTIERE.

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