Il vecchio terribile,come ricordo lo chiamavano gli abitanti del palazzo, ormai novantenne, nei primissimi anni '50 (morì nel 1955), lo vedevano passeggiare lungo i viali con la moglie,sua coetanea, ancora bella, dai grandi occhi, si racconta, che sembra fossero l'unica cosa che facesse intenerire il terribile Roberto.
Figlio del patriota Diomede (13.8.1827-17.10.1875), Senatore del Regno d'Italia, grande giurista, allievo di Francesco De Sanctis con il quale partecipò ai moti del 1848.
processo Cuocolo |
Ma Marvasi, anche attraverso il suo giornale Scintilla ,teneva a dimostrare gli intrecci tra potere e camorra, tra borghesia e bande criminali usate per arrestare qualsiasi tentativo di rivolta dei ceti più poveri e delle organizzazioni operaie.
Denunciò il proliferare della camorra e della mafia nell'Italia meridionale e la dilagante corruzione delle forze di polizia e della magistratura , convinto che anche il fascismo si fosse servito dei metodi malavitosi per impossessarsi del potere e che l'operazione prefetto Mori fosse stata una vera e propria farsa.
Qualche studioso ha scritto della sua grande attualità.
Da Luciano Trimarco
RispondiEliminaCaro Antonio,grazie per la squisita,solerte cortesia con cui ha esaudito la mia richiesta.Devo confermarti che la mia simpatia era evidentemente ben riposta e non solo perchè tra anarchici ci si intende.Più che attuale definirei il Marvasi profetico nella sua analisi dei mali che allora come oggi affliggono la nostra sventurata città.Sembra di leggere la pagina di cronaca del mattino..
Ho letto con piacere questo post. Mi sono permesso di segnalarlo nel mio blog.
RispondiEliminaRingrazio Enrico Marvasi e sono ben felice della sua cortese segnalazione
RispondiEliminaAntonio Salzano