giovedì 22 dicembre 2011

PERSONAGGI

Edgardo : Era consuetudine che dopo la festività dell’Immacolata, in molte famiglie ci si procurava una o due galline da allevare con maggior cura fino alla vigilia di Natale per poi portarle in tavola per il pranzo del 25.
Gennaro Villani (1885-1948)
Si allestiva un pollaio di piccole dimensioni o fuori al balcone o sotto l’immancabile grande ripiano di marmo in cucina e per tutto il periodo si rifocillavano le povere bestie in maniera tale da trovarle ben pronte per il gran pranzo di Natale che,poi, insieme alla vigilia costituivano le poche rare occasioni di pranzi di una certa consistenza.
La mattina della vigilia di Natale un omino piccolo e magrissimo che provvedeva alle pulizie delle scale del civico 7 della piazza , compiva il suo giro in molti appartamenti per svolgere le sue mansioni di carnefice delle povere bestie alle quali molti di noi si affezionavano , ma il destino era già segnato in partenza.
Edgardo,questo il nome del buon carnefice, compiva il suo gesto normalmente con l’utilizzo di una lametta ma in alcune famiglie dove l’arma non era gradita, usava un sistema a dir poco col gusto dell’orrido: la testa in un cassetto chiuso velocemente.
Ebbene si, Edgardo svolgeva il suo ingrato compito con una naturalezza da far invidia ai più grandi boia della storia.
Abitava in un terraneo in via Filippo Rega che si notava subito per  un piccolo materasso posto all’esterno che stava ad indicare l’attività di suo figlio  Enrico : o’matarazzaro . Aveva svolto i più svariati mestieri e altri ne svolgeva contemporaneamente  dopo aver avuto da giovane una vita un po’ turbolenta favorita anche dalle sue caratteristiche fisiche che gli consentivano  di essere utilizzato per lavori particolari.
Lo ricordo con più contenitori  di buste di latte sul capo, sopra la sua immancabile coppola grigia, in giro per consegnare il latte a domicilio che il più delle volte veniva riposto al di fuori della porta d’ingresso.
Silenzioso, riservato, gran lavoratore , educato , rispettoso,  mai servile, disponibile per qualsiasi mansione si presentasse , con compenso sempre a piacere , compreso quella  del buon carnefice… su delega.
(ringrazio Costantino della preziosa collaborazione)

17 commenti:

  1. Luciano Trimarco
    Edgardo il boia ci è simpatico.Con l'occasione mia moglie vuol sapere se conosci Anna l'ovaiola che distribuiva uova ed affini per il quartiere.Un abbraccio

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  2. Non avevo dubbi che il personaggio riscuotesse le tue simpatie.Anna non la ricordo ma indagherò...Ci sentiamo per gli auguri.

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  3. Enrico Di Napoli
    Ottimo reportage fotografico e giornalistico su scenografia culturale... Una carrellata sulle nostre tradizioni, un monumento alle nostre radici, un sentimento di saudade, anzi di "m'allicordo..." un pensiero sul passato ma non finito... ed una speranza sul futuro ma non remoto.... Bravo Antonio #ENRICO.

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  4. Mi fa particolarmente piacere l'apprezzamento di un artista sensibile come te che di tanto in tanto mi riporta ad un felice passato.Ciao

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  5. Enrico Di Napoli Grazie... dovuto e sentito... Un felice Natale. #Enrico Di Napoli

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  6. Bruna Contessa
    questo edgardo nn lo conosco e comunque per le pratike di uccisione ke praticava....lo detesto senza manco averlo conosciuto......

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  7. Anna, l'ovaiola, conosciuta nel quartiere come "Nanninella e' capuzzella", si è spenta un paio di mesi fà nella sua ultima abitazione di Via F: Rega, con balcone al 1° piano su Piazza S. Carlo alle Mortelle, sorella dell'altrettanto nota, buonanima, Carmela e capuzzella, quella che faceva la Riffa ed aveva 11 figli.

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  8. Doverosa correzione, se parliamo dell'ovaiola di S. Carlo alle Mortelle, trattavasi di Assuntina e' capuzzella, e non Nanninella che era la terza sorella.

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  9. Federico Nubile
    Grazie Antonio, sempre molto interessanti le tue pubblicazioni su San carlo alle Mortelle che ho avuto l'onore di vedere quando sono stato in visita a Napoli.....approfitto per porgerti i miei più cari Auguri di Buon Natale e di Buon anno nuovo, così come pure a tutti gli amici che condividono il messaggio

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  10. Bruno Rippa
    Intanto auguro un sereno Natale a tutti quanti.Visto che Antonio con il suo blog ci riporta indietro nel tempo per quanto riguarda situazioni e persone,c'è qualcuno che si ricorda di "capuzzella"?

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  11. Gabriella Terracciano
    grazie, Antonio

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  12. Clelia Meo
    Caro Antonio grazie x tutto quello che fai e x farci condividere i ricordi del nostro amato quartiere...io sono sempre qui, x fortuna!!!Baci e Buon Natale ♥♥♥

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  13. Glauco Narciso
    Caro Antonio, associando anche i mie vomplimenti ti invio i migliori auguri!

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  14. Mi piace particolarmente la sottolineatura di Clelia "io sono sempre quì,x fortuna..." Auguri a voi tutti di pace e serenità

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  15. Costantino Longano
    Non condivido l'appellativo di carnefice e boia per una persona, Edgardo, rispettoso verso tutti e, benvoluto nel quartiere; Dopo la guerra, con la fame patita per anni , si fece strada l'uso di crescersi in casa, in vanella, in terrazzo o in giardino, qualche gallina o un agnello, Edgardo era disponibile per uccidere le galline, mentre per gli agnelli era specialista "chiancarella" che poi tratteneva per se la pelle e le interiora; se questa pratica di 60 anni fà scandalizza qualcuno, questo qualcuno è giustificato solo perchè non ha vissuto, per sua fortuna, la guerra ed il dopoguerra, con tutti gli stenti, le sofferenze, le malattie innocue oggi ma incurabili allora, ha vissuto senza bagni in casa, senza detersivi, senzza abiti confortevoli, senza niente di niente, per chi ha visto con gli occhi quelle tragedie e i lutti della guerra, avere un pollo da mangiare era una festa grande, certo il pollo ieri come oggi, non può essere mangiato vivo, perciò, Edgardo, senza essere un boia sopperiva a chi non aveva il coraggio di uccidere una povera bestia, prima cresciuta e poi mangiata. E anche questa è una legge della natura.

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  16. Ovviamente,conoscendo il mio amico Luciano,l'appellativo di carnefice ed anche il mio di boia sono puramente scherzosi

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