sabato 19 febbraio 2011

La lettera

Caro Antonio
Ritornare col pensiero agli anni del mensile Azeta mi ha fatto riflettere su alcuni degli argomenti che abbiamo trattato e anche sull’aiuto significativo di Osvaldo Annunziata , tipografo e giornalista.
Non dimentico alcuni servizi che hanno contraddistinto la rivista come quando, su proposta del poeta Alfredo Bonazzi, ci siamo impegnati contro il ripristino della pena di morte promosso da gruppi giustizialisti.
Nell’angolo della poesia, abbiamo ricordato Enrico Sarubbi, un cuore di poeta, scomparso prematuramente. E poi l’adesione, con numerose iniziative, all’anno internazionale per l’handicap .
Quando ultimamente il cardinale Sepe è stato a New York, per incontrare immigrati e non, ho ripensato alla serie di articoli Napoli incontra New York di Edmund Paul Ryan che trent’anni fa metteva a confronto la nostra città con la grande metropoli.
Sembra nulla, ma mi restano nel cuore le interviste all’attore, allora emergente, Massimo Troisi quella all’atleta Beppe Panada, appassionato di vela, prima del suo ultimo sfortunato viaggio nell’oceano.
Azeta era una rivista completa, aveva anche pagine intense, come quelle scritte dall’antropologo Gilberto Mazzoleni, dell’Università La Sapienza di Roma, riguardanti i suoi incontri con i primitivi del Sud America.
Azeta ha rappresentato una voce importante, ammirata ma poco incoraggiata dalla Napoli degli anni ottanta.
Quanti ricordi…
Guido Improta

Caro Guido,
quando nacque il Gruppo A-Z, nella seconda metà del 1971 ero poco più che ventenne e i primi numeri del giornale erano ciclostilati. Come ha ricordato Antonio Menna, la lettera al Sindaco dai toni forti ripresa anche da altre riviste, fece scalpore ma ci diede una carica per andare avanti.
Il ciclostilato si trasformo' in quattro facciate stampate e poi la rivista.
Le collaborazioni furono tante e mi fa piacere che hai ricordato il poeta Alfredo Bonazzi che Eugenio Montale definì una delle più belle voci del '900 ,un'amicizia fraterna che ancora oggi vive e l'amico Enrico,impegnato nel Gruppo Nuovo Umanesimo di via Manzoni, che ci straziò il cuore per averci lasciato troppo presto.
Hai ragione quando dici che Napoli certamente non ha incoraggiato il nostro impegno,è vero, i riscontri che avevamo da altre parti d'Italia e le stesse collaborazioni "esterne" al nostro territorio ci fecero capire che le continue "tirate d'orecchio" alla nostra classe intellettuale non erano molto gradite, non parliamo poi di quella politica,preferisco non ricordare.
Il gradimento che da più parti proviene nelle maniere più semplici a questa iniziativa del Blog non mi sorprende, mi convince che quelle persone con le quali abbiamo condiviso i valori veri, quelli che contano, quelli che non riempiono solo la bocca,sono rimaste le stesse.
Grazie Guido

2 commenti:

  1. Mi permetto di ricordare l'eroico segretario di redazione Lello Improta, dedito alle spedizioni, incollaggio e scrittura indirizzi, sondaggista, intervistatore con Mina Taiani e tanto altro, è stata un'esperienza formativa e breve ma indimenticabile, grazie.

    Lello Improta

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  2. Grande Lello, chissà da quale parte del mondo sarai, ma è veramente un piacere ritrovarti.E' vero, il tuo grande contributo e quello di Mina non l'ho dimenticato e credo anche gli altri amici impegnati in quell'avventura. Spero continuerai a seguirci. Un abbraccio
    Antonio

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